Filippi (Giornale): «Speriamo di trasmettere ai profughi anche il senso della dignità umana» – Rassegna stampa/2

Di Redazione
11 Maggio 2011
Stefano Filippi legge per Tempi le notizie più importanti della giornata: «Non è un mistero che Berlusconi voglia più poteri per il premier e meno per il capo dello Stato. Spero che i profughi disperati che hanno ucciso i loro compagni per un rito propiziatorio trovino qualcuno che insegni loro il rispetto per la dignità umana»

Stefano Filippi, inviato del Giornale, ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti di oggi: «Sono dieci anni che Berlusconi dice che vuole fare riforme istituzionali, non è una novità da sbattere in prima pagina. L’obiettivo della missione in Libia non è uccidere Gheddafi. Spero che insieme all’accoglienza i profughi disperati che hanno ucciso i loro compagni per un rito propiziatorio trovino anche qualcuno che insegni loro il rispetto per la dignità umana, che in certe culture arcaiche ancora non è sviluppato».

Silvio Berlusconi, da Crotone, ha rilanciato l’idea di dare più poteri al premier e meno al presidente della Repubblica.

Non so se sia un mistero gaudioso o doloroso come i giornali si inventino certe notizie perché sono 10 anni che Berlusconi dice che vuole fare riforme istituzionali. E’ un suo chiodo fisso e che lui voglia più potere è palese ma non lo scopriamo adesso. Con la Lega che fa la propria campagna elettorale, con gli uomini del Pdl che si lamentano perché il presidente del Consiglio premia sempre gli ultimi arrivati e avendo rivestito il voto comunale di valore nazionale, Berlusconi non può fare altro che alzare i toni e puntare sui suoi argomenti.

La Nato ha bombardato un bunker di Gheddafi ma non si sa se sia vivo o morto.

Altro mistero mediatico: che fine ha fatto il rais? Adesso non lo sanno più neanche la Nato e l’Onu a forza di bombardarlo o non lo vogliono dire non so perché. Non si capisce questo gioco a chi convenga. Intanto l’obiettivo della missione dovrebbe essere tutelare i civili, non far fuori Gheddafi.

Si è scoperto che le centinaia di persone salvate a Lampedusa, dopo che il loro barcone si è incagliato negli scogli, avevano gettato in mare decine di loro compagni come rito propiziatorio per fermare il mare alto.

E’ una notizia sconcertante. I lampedusani hanno salvato della gente che poco prima ne aveva ammazzati diversi, gettandoli in mare per un sacrificio rituale. Io sono sicuro che gli uomini di Lampedusa, pur sapendo che cosa hanno fatto, li avrebbero salvati comunque perché il primo impeto umano è quello di aiutare chi si trova in difficoltà. Noi però pensavamo che questi riti fossero il passato, qualcosa di lontano, e invece sono il presente, che ora ci tocca da vicino. Anche il Papa ha sottolineato di accogliere queste persone e io spero che insieme all’accoglienza questi disperati trovino anche qualcuno che gli insegni il rispetto per la dignità umana che in certe culture arcaiche ancora non è sviluppato.

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