Ferrara: Adesso il centrodestra ha bisogno subito delle primarie – Rassegna stampa/2

Di Redazione
31 Maggio 2011
Il direttore del Foglio Giuliano Ferrara afferma che Berlusconi ha perso la sua credibilità, ma questa può essere ricostruita con una nuova strategia. Occorre la rilegittimazione della leadership, una riformulazione del berlusconismo ed elezioni primarie in tutto il territorio nazionale

“Non c’è un minuto da perdere”. Così Giuliano Ferrrara intitola l’editoriale di oggi su il Foglio, commentando la sconfitta del centrodestra a Milano e Napoli.
Il vero problema di Berlusconi
, continua l’elefantino, è che ha perso la sua credibilità “dopo una poderosa campagna di killeraggio politico, mediatico e giudiziario ad personam alla quale non ha saputo rispondere. (…) Il Cavaliere può tentare di durare senza veri cambiamenti, negoziando la sopravvivenza, ma questa decisione, se sarà la sua, lo esporrà a un inesorabile logoramento, verso una qualche forma di 25 luglio. Tuttavia oggi Berlusconi non ha alternative politiche e parlamentari, perché il voto premia gli outsider dell’antiberlusconismo e non uno schema di gioco responsabile e di governo” (il Foglio, p. 1).

Il direttore de il Foglio afferma che non basta annunciare di voler ripartire, ma occorre una nuova strategia. E il protagonista di questo cambiamento può essere solo Silvio  Berlusconi, che rimane il fattore unificante della maggioranza con il leader della lega Umberto Bossi. Ma al Cavaliere “occorre una nuova legittimazione, una nuova delega politica senza ambiguità, conquistata nell’ambito di un nuovo stile personale e del suo partito. Via le burocrazie ammorbanti. Dentro una sana prospettiva di rivoluzione democratica nella forma politica. Primarie generali, per designare presidente e coordinatori regionali del Pdl. Data certa per la verifica rigorosa del rapporto tra la classe dirigente di questo partito anomalo e il suo popolo. Regolamento semplice e inattaccabile” (il Foglio, p. 1).

Occorre “una nuova leadership che rinasca dal gusto del contraddittorio, dalla capacità di risvegliare i modi e lo stile del berlusconismo nascente, una riformulazione del berlusconismo come movimento nella competizione e nell’audacia, una nuova versione del vecchio carisma oggi opacizzato, tutto ciò sarebbe un segnale inequivoco anche per il paese nel suo insieme. Il basamento su cui diverrebbe possibile la ricostruzione della credibilità del governo e del suo leader” (il Foglio, p. 1).

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