

L’ex premier, leader del partito per l’Indipendenza nazionale, rischiava due anni di carcere. L’accusa imputava al premier di non avere agito per ridurre la dimensione del sistema bancario, non avere garantito che i conti della Icesave, marchio della banca nazionale Landsbanki, nel Regno Unito venissero trasferiti a una sussidiaria, e non avere prodotto migliori risultati rispetto al resoconto del 2006 sulla stabilità finanziaria. La quarta accusa, l’unica per cui Haarde è stato dichiarato colpevole, è non avere convocato subito il Consiglio dei Ministri quando lo spettro della recessione ha assunto dimensioni macroscopiche.
Haarde, guida del governo dell’Isola dei ghiacci tra il 2006 e il 2009, commenta aspramente il verdetto: «Credo che la maggioranza dei giudici abbia ceduto alle pressioni politiche del caso e deciso di dare all’accusa un piccolo premio di consolazione per giustificare questo ignobile e costoso processo. L’accusa per cui sono stato riconosciuto colpevole non ha niente a che fare con le origini della crisi finanziaria o con il modo in cui l’ho affrontata». Pur essendo dichiarato colpevole, Haarde non sconterà una pena in carcere. Inoltre, lo Stato islandese si farà carico delle spese processuali.
@DanieleCiacci
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