Dentro il mistero delle vite cambiate da Dio

Di Laura D’Incalci
28 Novembre 2022
In “Don Gius: storie di un incontro e di vite cambiate" il racconto di chi seguendo il fondatore di Cl si è trovato a «imboccare strade inattese»
Luigi Giussani

Luigi Giussani

La radicalità del cristianesimo è nella sua stessa essenza: riconoscere Cristo, avvertirne il fascino, lasciarsi travolgere dall’incontro con lui vivo, operante, “visibile”. È questo un tratto dominante e trasversale nelle pagine del libro Don Gius: storie di un incontro e di vite cambiate (Lindau) a cura di Micol Mulè. Nelle vicende raccontate – oltre venti testimonianze – emerge la sorpresa di un incontro non programmato, sorprendente, definitivamente incisivo sul resto dei giorni e degli anni dei protagonisti. Ognuno descrive fatti e circostanze estremamente diverse rispondendo a una stessa domanda: «Come l’incontro con don Luigi Giussani ha riorientato la tua vita fino a farti decidere di imboccare strade inattese, di assumere impegni imprevisti e di realizzare cose che mai avresti immaginato di fare?».

Un pensiero inaspettato

Plinio Agostoni, ingegnere ai vertici dell’Icam s.p.a., azienda dolciaria fondata da suo padre, ricorda oggi, a distanza di oltre sessant’anni, il momento in cui percepì «l’insorgenza di questo elemento di novità radicale»: rientrando a casa, colto da un pensiero buio sul futuro dell’azienda, «mi accorsi che il cuore non fu preso dalla paura, ma subito riempito da una certezza, da un’altra presenza, “gli amici”…quel pensiero inaspettato era il segno che ormai era un altro il punto di consistenza, la roccia che sosteneva la mia vita, il mio io. Era l’incontro con don Giussani ad aver determinato quella nuova autocoscienza di me stesso».

In ogni storia, una contingenza precisa, reale, diventa occasione per una svolta, per risvegliare il desiderio di infinito, sollecitare la libertà. Per i protagonisti della grande vicenda corale, niente appare impossibile, l’intraprendenza e la creativa dedizione nel generare progetti e opere affrontando i bisogni emergenti anche in altri Paesi del mondo, non sono mai frenate da ragionamenti e calcoli ma scaturiscono da una pienezza di vita, da una gratitudine.

Più forte dei dubbi

Il servo di Dio Andrea Aziani, che negli anni Settanta aveva attivato una presenza cristiana fra gli studenti dell’Università di Siena prima di partire per Lima dove avrebbe fondato un’Università Cattolica per rispondere all’emergenza educativa delle zone periferiche, così scrive in una lettera: «Che merito abbiamo avuto se non quello di aver detto sì! E di continuare a dirlo oggi… Anche per me si è deciso letteralmente tutto in quegli anni, nelle cooperative, nelle scritte spray, nelle liti esagerate e violente con gli ultras, nei dialoghi con tutti. Ma la cosa più bella è la lotta e il coraggio che ognuno deve riprendere in mano per dire sì! Questo è il premio della fedeltà! La pace, la letizia e il sapere che, come scriveva don Giussani nelle lettere a don Majo, “una cosa sola mi tormenta… che la mia vita non sia inutile”. Ma anche questo, che non sia inutile, è un dono, una Grazia… Tutto è solo grazia… La Sua fedeltà è più forte dei nostri dubbi».

Chiarezza di scopo

Questa appassionata adesione a un’esperienza, che realizza una dinamica fondamentale nel movimento suscitato da don Giussani, Comunione e Liberazione, affiora in ogni storia, sia pure in espressioni e modalità differenti. Arturo Alberti, medico iniziatore di Avsi, una delle maggiori ong italiane, raccontando la sua avventura missionaria in Africa, sottolinea la chiarezza dello scopo di ogni operatività che – come richiamava don Giussani – sta tutta nel desiderio che il Signore sia conosciuto e quindi che gli uomini ne traggano vantaggio, vale a dire che l’umanità diventi più umana.

L’incisività positiva, “conveniente”, della fede sulla vita diventa tangibile in ogni storia investendo tutti gli aspetti dell’esistenza nei suoi risvolti culturali, sociali, politici. E la vera chiave di lettura del libro è suggerita da mons. Massimo Camisasca nella prefazione: «Non si può comprendere don Giussani se non si entra nel mistero delle vite cambiate da Dio attraverso il fascino della sua fede e della sua umanità».

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.