Omicidio David Black: battesimo di sangue della “New” IRA?
Con un comunicato ufficiale inviato all’Irish News, la New IRA ha rivendicato ieri l’omicidio di David Black, il secondino nord-irlandese ucciso due settimane fa in un agguato sull’autostrada M1. «Questa azione è stata una risposta diretta alla tortura e alla degradazione dei POWs a Maghaberry», si legge nel comunicato, che sposta le ragioni di questo delitto, come già si ipotizzava, sulle condizioni di detenzione di tanti prigionieri politici.
IRA NUOVA, VECCHI METODI. Con un’azione tipica dei gruppi Provos degli anni Settanta e Ottanta (durante quegli anni sono caduti 30 agenti di polizia carceraria), sarebbe così iniziata ufficialmente l’attività delittuosa della Nuova IRA, gruppo che quest’estate comunicava la sua nascita ai giornali dopo aver riunito insieme la brigata Derry della Real IRA, alcuni repubblicani fuoriusciti dalla Provisional IRA e la Repubblican Action Against Drugs. Commandi che durante gli ultimi anni avevano portato avanti in maniera autonoma la loro lotta per l’unificazione irlandese e per la fine dell’occupazione britannica, salvo poi combinare le loro forze sotto un’unica sigla. «I problemi che hanno portato all’entrata in azione dell’IRA sarebbero potuti essere evitati se i suoi “superiori” [di David Black; ndr] avessero rispettato l’accordo che avevano firmato nell’agosto 2010. Invece di mostrare la capacità di controllo necessaria a risolvere la protesta a Maghaberry, continuano a giocare alla politica con le vite dei POWs Repubblicani oltre che, a conti fatti, con i loro stessi agenti e PCOs [Prison Custody Officer; ndr]».
NEL PENITENZIARIO DI MAGHABERRY. Il penitenziario in questione è un carcere di massima sicurezza: si trova vicino alla città di Linsburn, e dista poche miglia da Belfast. Qui lavorava proprio David Black, e qui sono rinchiusi 41 prigionieri politici repubblicani, molti dei quali in protesta per i duri trattamenti che spesso devono subire. I quattro uomini invece fermati nei giorni immediatamente successivi al delitto, tra cui il dissidente repubblicano Colin Duffy, sono stati rilasciati nel corso della scorsa settimana, dopo essere stati ascoltati dalla polizia.
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