Crollo testate on-line. Colpa della crisi, della Juve o di Berlusconi?
Calano tutte le grandi testate, e cala il tempo che la gente trascorre su una pagina web, nonostante aumentino gli italiani connessi a internet. Questo è il quadro delineato dal rapporto di Audiweb, che ha paragonato i dati dell’editoria italiana on-line dello scorso febbraio con quelli dello stesso mese del 2011.
I dati sono molto interessanti, e dicono dello stato di salute allarmante di tanti siti d’informazione. Perdono molto Il Gazzettino (-47,53% di pagine viste), Il Messaggero (-63,82%) e Il Resto del Carlino (-50%). Più limitati, ma comunque sensibili, i cali di Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa. Tutto questo succede mentre aumenta di 7,3 punti il numero di utenti on-line ogni giorno, che però trascorre l’11,5 percento di tempo in meno su internet.
Viene da chiedersi cosa sia successo nel corso del mese di febbraio per arrivare a delle perdite così pesanti rispetto allo scorso anno. Che sia forse la sempre più definitiva fine dell’anti-berlusconismo a demolire l’interesse della gente su internet, specie per alcune testate che s’erano fatte portavoce d’eccellenza della lotta al Cavaliere? O forse la moda vintage ha contagiato anche il web, e si potrebbe registrare un clamoroso ritorno al cartaceo?
Chi invece può sorridere è Il Sole 24 Ore, che ha visto i suoi utenti unici crescere di quasi 40 punti percentuali, e lievitare di più di un quarto le pagine visitate. Sarà forse la paura della crisi che porta gli italiani, costretti a fare i conti con recessione, bund e spread, a tenersi sempre più informati sul mondo dell’economia? Bene anche Libero, Il Secolo XIX, e, tra gli sportivi, Tuttosport. La ricrescita lampo di Conte, il buon momento della Juve, le ultime, graffiantissime e pepatissime dichiarazioni di Andrea Agnelli su Calciopoli: pare che siano tornate di grande moda le bombe di mercato in salsa bianconera di cui tante volte il giornale torinese si è reso protagonista.
A crescere infine sono poi i cosiddetti superblog e le testate all digital. C’è Il Post, ad esempio, che ha guadagnato quasi il 20 per cento di pagine visitate, Lettera 43 che invece ha quasi raddoppiato i suoi utenti unici.
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