
Clemente Russo da Marcianise a Londra, ma sempre sul ring
Non si nasce a Marcianise per caso. In questo comune campano, stretto tra Napoli e Caserta, i ragazzi crescono a pane e arte di arrangiarsi. La criminalità organizzata tesse tele spaventose attorno ai giovani e molto, troppo spesso, riesce ad attirarli a sé. Ma Marcianise ha trovato un modo bello per combattere questa tendenza degradante: combattere.
Non attraverso le parole o le botte nei vicoli ciechi o lungo i corridoi dei tribunali, ma con la potenza di uno sport nobilissimo, la boxe. Il pugilato si alimenta qui, nella sua capitale italiana, cresce nelle palestre gratuite dove i ragazzi possono sognare un futuro pieno di legalità. Qui si sono allenati i grandi campioni Angelo Musone, Tommaso Russo, Domenico Valentino, Vincenzo Magiacapre e Clemente Russo. Proprio lui, il vicecampione del mondo di Pechino 2008, che poteva perdersi perché la cattiva strada era lì ad un passo e lo aspettava trepidante. Ma dopo qualche tentazione di troppo Clemente sceglie di infilare le mani nei guantoni e allenarsi duramente.
La sua scelta è quella giusta e presto quel ragazzone del 1982 diventa Tatanka, il bisonte che combatte con la testa bassa puntando l’avversario dritto negli occhi con rispetto ma senza paura. In ogni colpo messo a segno da Clemente c’è l’odore della sua terra, che sa di riscatto e sudore di cui s’impregnano i muri delle vecchie palestre. Se la porta dentro, in giro per il mondo, fino in Giappone, dove stringerà tra le mani la tanto attesa medaglia d’argento. Sono passati quattro anni, nel frattempo Tatanka ha raccontato la sua vita in un film e ha messo un piede nel mondo dello spettacolo. Ora però è tempo di salire di nuovo sul ring: a Londra c’è un podio che lo aspetta e Clemente/Tatanka spera di salirci su, con un pezzetto di terra campana stretto dentro i guantoni.
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