
Caro nonno, vorrei parlare di te

Una sala gremita da giovani e meno giovani, da nonni e nipoti, da genitori e figli, ha fatto da cornice alla premiazione del concorso scolastico nazionale 2024-2025 “Io e i miei nonni: esperienze e riflessioni” svoltasi ad Agrigento mercoledì 14 maggio 2025.
L’iniziativa per la prima volta si è tenuta in Sicilia grazie alla sinergia maturata nel corso dell’ultimo anno tra l’Associazione Nonni 2.0 che l’ha ideata e la Federazione regionale dei pensionati della Cisl, che l’ha pienamente condivisa e sostenuta, coinvolgendo sia il gruppo dirigente che gli iscritti pensionati cislini.
Una commissione, presieduta dal poeta Davide Rondoni, e composta da due rappresentanti della FNP e due di NONNI 2.0, ha esaminato 736 elaborati, così distribuiti: 120 per la scuola media superiore, 236 per la scuola media inferiore, 380 per la primaria, ed ha assegnato i riconoscimenti a studenti di tutta Italia.
Sono stati così premiati 9 studenti, così distribuiti: 3 per la scuola primaria, 3 per la secondaria di primo grado e 3 per la secondaria di secondo grado, i quali sono risultati vincitori per aver inviato un componimento in forma di tema, racconto, poesia, lettera, dialogo o preghiera.

«Grazie a te»
La più piccola di appena 7 anni è stata Letizia Stefanini, della Scuola Primaria Paritaria “L’Arca” di Legnano (MI); nella motivazione si legge: «Una letterina breve, semplice, che racconta con spontaneità il rapporto con la nonna Marisa, compagna di giochi e di viaggi, una nonna che racconta “tante cose belle”». La più grande non ancora maggiorenne è stata Cecilia Bordese, del Liceo Artistico Statale di Brera Hajech di Milano. Nella motivazione del premio si afferma: «”Vorrei parlare di te”, così inizia il dialogo fra Cecilia e il nonno, che non c’è più. In questo dialogo diretto, sincero fino ad essere a volte crudo, Cecilia mette a nudo le sue debolezze, le sue dimenticanze, i suoi sensi di colpa, ma anche la consapevolezza che il nonno sarebbe “fiero della ragazza che sono diventata, soprattutto perché sono così anche grazie a te”».
Gli elaborati – temi, racconti, poesie, lettere, dialoghi o preghiere –, che presto saranno raccolti e stampati in un volume, esprimono in vario modo e in varie forme la profondità e la sensibilità degli studenti e sono tutti incentrati sul ruolo fondamentale dei nonni all’interno del nucleo familiare. L’iniziativa ha mirato a stimolare una riflessione nelle nuove generazioni sull’importanza degli anziani non solo come figure affettive e di supporto pratico, ma anche come imprescindibili custodi della memoria collettiva, capaci di tramandare storie, tradizioni e valori che arricchiscono il presente e plasmano il futuro.
Certezza sul domani
Il programma della mattinata è stato arricchito da una stimolante tavola rotonda dal titolo emblematico: “L’alleanza fra generazioni: anziani protagonisti del futuro”, che ha posto l’accento sul ruolo attivo e propositivo degli anziani nella società contemporanea e sull’importanza di costruire un dialogo proficuo tra le diverse età. Ad essa hanno partecipato responsabili della Cisl e dell’Associazione Nonni 2.0.
La prima forma di “alleanza” che è emersa dal confronto è stata quella tra le due associazioni promotrici del confronto. Tutti gli intervenuti hanno evidenziato la necessita che questa alleanza generazionale, così difficile da vivere e da proporre, a causa della frammentazione che esistente nella società, risulta sempre più necessaria per offrire ai giovani una speranza di serenità e certezza sul domani.

«Andiamo avanti insieme»
Carmela Petralia, segretaria della Cisl agrigentina, ha richiamato l’attenzione sulla necessità che questa alleanza attraversi e coinvolga anche il mondo del lavoro, perché «oggi non è più come in passato, quando lo scambio tra giovani e anziani era unidirezionale, cioè i lavoratori più esperti insegnavano ai più giovani. Oggi il mondo del lavoro è bidirezionale, perché grazie alle nuove tecnologie, prima fra tutte l’intelligenza artificiale, questo scambio è divenuto trasversale e richiede un modo di affronto che coinvolga e mobiliti tutte le generazioni e le fasi della vita».
Rosaria Aquilone, Segretaria dei pensionati cislini siciliani, ha evidenziato come «noi, pensionati e nonni, ci sentiamolo lo spirito e le energie di non fermarci e di continuare con il nostro esempio, con la nostra incitazione, a dire ai giovani: andiamo avanti insieme, non lasciamoci scoraggiare da tutte le brutte cose che vediamo, di cui siamo circondati».
Il tema e la necessità di questa alleanza riguardano anche questioni concrete e urgenti come quello della previdenza. Su questo è intervenuto Peppino Zola, il quale ha illustrato come «nel 2035 ci saranno in Italia un milione in meno di lavoratori, cioè un milione in meno di persone che contribuiranno alle pensioni». Chi pagherà questa previdenza, ha chiesto ai presenti? «Il rischio di una guerra tra generazioni è forte – ha risposto -. Per cui dobbiamo essere pronti fin d’ora a creare un’alleanza intergenerazionale in grado di affrontare questa problematica con equilibrio e saggezza».
Educazione e scuola
Altro tema emerso dal dibattito è stato quello della educazione e della scuola. Rifondare il rapporto tra scuola e famiglia e tra genitori e nonni, è urgente e si deve partire dall’art. 30 della Costituzione che, viene assolutamente dimenticato, il quale dice che è diritto e dovere dei genitori educare, istruire e mantenere i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Da qui la ripresa della responsabilità della famiglia, primo tema affrontato da mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo Metropolita di Agrigento. Il presule ha sostenuto che per parlare di nonni e di scambio o alleanza generazionale occorre necessariamente parlare della famiglia, “perché lì prende corpo la figura del genitore, del figlio, del nonno e del nipote. Se la famiglia si sfilaccia queste figure rimangono un po’ alla deriva”. Successivamente raccontando della sua esperienza di incontro con gli anziani nel corso delle sue visite pastorali ha evidenziato come tutti, sia che siano assistiti in famiglia sia che risiedano in una struttura apposita, vivono con fatica la solitudine. «Ma tutte queste esperienze di vita – ha commentato – hanno una cosa in comune: il velo della tristezza. Perché l’anziano, il nonno, messo fuori dalla propria casa e in un ambiente diverso, dove deve condividere la giornata anche con persone che non ha scelto, deve accettare questo sacrificio. Fare compagnia ai nostri anziani è un impegno che non possiamo disattendere».
Ha poi aggiunto al confronto un tema quanto mai significativo, l’emigrazione dei nonni dal sud verso il nord, coloro lasciano anche dolorosamente i luoghi della loro vita, per sostenere la fatica e l’impegno dei figli impegnati sempre più nel lavoro e quindi accompagnare i nipoti nella crescita dell’infanzia e dell’adolescenza. «Mi chiedo sempre – ha confessato – cosa consente a questi anziani un sacrificio così forte proprio verso la fine della loro vita. La mia risposta è che esiste ancora una relazione familiare salda, ben tessuta. C’è un ordito che tiene insieme la tessitura, la tessuta famigliare».
La lettura delle motivazioni
All’Arcivescovo è stato donato nell’occasione dall’azienda StuporArt di Agrigento un Evangeliario storico, frutto di una collaborazione unica con la Biblioteca Apostolica Vaticana, presentato in occasione del Giubileo, limitato a poche copie, che racchiude i quattro Vangeli canonici e, per la prima volta, quello di Giuda, in una splendida rilegatura.
Nel corso della mattinata agli studenti del “Liceo Classico e Musicale Empedocle” di Agrigento hanno eseguito alcuni brani per fiati, archi e coro, riscuotendo un notevole plauso tra i presenti, rendendola piacevole e gradevole.
La consegna dei premi ha concluso l’impegnativa mattinata. I premiati hanno ricevuto l’attestato e una somma in danaro da spendere nelle librerie Mondadori. La lettura delle motivazioni attribuite ai singoli vincitori, insieme a molti sorrisi e tanta allegria, ha riservato anche qualche lacrima quando dalle motivazioni, seppur discrete e sintetiche, sono emerse storie di sofferenze e di fatiche familiari, spesso causate da abbandoni o morti premature dei genitori, in cui tanti nonni, con grande silenzio e immenso affetto, hanno accompagnato i nipoti nella crescita dell’adolescenza.
I nonni sono il futuro della Chiesa
Peppino Zola ringraziando tutti gli intervenuti e con un pizzico di commozione ha detto: «Questa splendida mattinata indica molte cose: che l’alleanza di cui abbiamo parlato è possibile ed esiste; che i nipoti amano i nonni, forse più di quanto noi non ci accorgiamo; che i nonni hanno ancora tante cose da dire e da fare nella società, a partire dalle famiglie in cui vivono».
Ed ha voluto concludere citando una frase dell’allora Arcivescovo di Milano Cardinale Angelo Scola che, nell’occasione della costituzione Associazione Nonni 2.0, incoraggiandolo per l’iniziativa intrapresa, disse: “I nonni sono il futuro della Chiesa”. «Io rimasi sorpreso, – ha concluso – perché di solito sento dire, ma è anche vero, che sono i giovani il futuro del paese. Rimasi quindi sorpreso, ma ripensandoci il Cardinale aveva ragione perché effettivamente i nonni e più in generale gli anziani possono e devono essere i protagonisti per assicurare un futuro umano ai loro nipoti e quindi all’intera società. La giornata odierna dimostra che è possibile, anzi è già in atto».
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