Bologna, Pd nei guai: la gente vuole votare Magilla, il candidato gorilla

Di Emanuele Boffi
05 Maggio 2011
Dopo le gaffe di Merola, arrivano le ironie di Benigni e le prese di distanza di Fiom e Di Pietro. Si fa sempre più forte la tentazione nell'elettorato di centrosinistra di «non andare a votare». Lo dice anche uno scimmione in un video goliardico che gira su internet. A Bologna ognuno difende solo «le sue banane»

Non c’è pace per il candidato sindaco bolognese del Pd Virginio Merola. Prima la gaffe sul Bologna calcio, poi l’accusa di rilasciare interviste «da ubriaco», adesso pure le ironie di Roberto Benigni. Il comico toscano, giunto in città per la presentazione di una mostra, ha detto, per giustificare l’assenza di Merola, che «non c’è, ma l’ho sentito questa mattina, è a riposo, mi ha detto che ha bisogno di riposo e sta a letto». La battuta si spiega col fatto che, qualche giorno fa, sul Resto del Carlino è apparsa un’intervista in cui lo psichiatra Giovanni De Plato ha assicurato che «lo voto, senz’altro ma Merola è stressato, non regge i ritmi».

Al di là delle battute di Benigni e delle convinzioni di De Plato, resta però il fatto che per Merola non tiri una bella aria. A certificarlo sono le prese di posizione di Antonio Di Pietro, che ha dichiarato sibillino: «Ci aspettiamo, ci impegniamo e ci auguriamo che vinca il centrosinistra e vinca Merola. Dopo la vittoria si fanno i conti. Prima si arriva al traguardo e poi si alza la coppa».

Ancora più preoccupanti per Merola sono le parole pronunciate dal segretario della Fiom, Bruno Papignani, che ha dichiarato che voterà «la coalizione di centrosinistra» ma non ha fatto il nome del candidato del Pd. Anzi, dopo aver voluto sottolineare che Bologna soffre «un ventennio trascorso non certo soddisfacente», che la «campagna elettorale in corso non è stata in grado di rendere chiari i progetti per la nostra città» e che «quello cui abbiamo assistito in questo lungo anno di campagna elettorale, è un film surreale», ha certificato quella che è la più grave previsione per il Pd: molti lavoratori «non andranno a votare».

Insomma, il pericolo per il Pd è che una forte astensione e disillusione derivante dalle opache prove di Cofferati e Del Bono, unita alla forza attrattiva dei grillini (qui accreditati di risultati in doppia cifra) e alla leggerezza del candidato, porti a sgradite sorprese. Un altro segnale di questa disincantata rassegnazione arriva dal successo del video goliardico di “Magilla, il candidato gorilla”. Uno scherzaccio di un gruppo di giovani ma che rischia di avvalorare ciò che fino a ieri era impossibile pensare per la rossa Bologna: tutti i candidati si equivalgono, buttiamola pure sul ridere e stiamocene a casa.
 

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