L’uveite che ha colpito Silvio Berlusconi non rappresenta un legittimo impedimento tale da giustificare un rinvio dell’udienza del processo sui diritti tv di Mediaset. Lo hanno deciso i giudici della seconda Corte d’appello di Milano sulla base della perizia medica messa a punto da due specialisti incaricati di svolgere una visita fiscale a Berlusconi, ricoverato da ieri all’ospedale San Raffaele. Nella relazione scritta inviata dagli esperti ai giudici si sottolinea come Berlusconi sia sottoposto a una terapia adeguata, che l’uveite bilaterale è accertata, ma questo non costituisce un impedimento pur tenendo conto “che la sintomatologia dolorosa possa influire, – secondo i medici – sull’efficienza psico-fisica” di Berlusconi.
Il collegio presieduto da Alessandra Galli ha insomma bocciato la richiesta dei legali di Berlusconi, dando la parola alle difese per le arringhe.
GHEDINI: RINUNCIO AD ARRINGA. Niccolò Ghedini, uno dei legali di Silvio Berlusconi, ha chiesto ai giudici della Corte d’appello di Milano di ascoltare in aula i medici che hanno compiuto la visita fiscale. Ma il giudice ha respinto la richiesta di Ghedini. Ghedini è stato molto duro: “Signori giudici, state facendo finta di niente e non aspettate la Corte costituzionale che il 23 aprile ha fissato l’udienza sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proprio in merito a questa vicenda e non aspettate il deposito delle motivazioni con cui la Cassazione, il 6 marzo scorso, ha prosciolto a Roma Silvio Berlusconi e altri imputati nel caso Mediatrade”. Ghedini ha ribadito di trovare “straordinaria la fretta con cui si vuole arrivare a una sentenza di condanna”. Poi ha detto di rinucniare all’arringa difensiva. I legali del cavaliere presenteranno solo una memoria scritta.
PRIMARIO: “RESTI QUI”. Per il primario di Oculistica e Oftalmologia del San Raffaele, Francsco Bandello, invece, “la diagnosi è confermata e rispetto a ieri la situazione è solo parzialmente migliorata, grazie alla terapia fatta. C’è un miglioramento, ma minore rispetto a quello che mi aspettavo di vedere. Alla luce di questa situazione, appare opportuno che il presidente Berlusconi rimanga con noi per garantire una terapia scrupolosa e adeguata”. Il medico non ha voluto fare dichiarazioni sulla visita fiscale disposta dai giudici della corte d’appello, limitandosi a dire che è durata circa 30 minuti.