Banco Farmaceutico, donati 350 mila farmaci. E la raccolta continua
Sabato 13 febbraio si è svolta la Giornata di raccolta del farmaco, durante la quale sono stati raccolti oltre 350 mila farmaci. L’iniziativa si è tenuta in 1.200 comuni, in ben 3.681 farmacie, e il corretto svolgimento della raccolta è stato possibile grazie ai 14 mila volontari coinvolti dal Banco Farmaceutico. A raccontare a tempi.it il successo della Giornata è il presidente del Banco, Paolo Gradnik.
Sono stati acquistati e donati dagli italiani 350 mila farmaci. È un buon risultato?
È una cifra simile a quella raggiunta lo scorso anno e quindi sì, per noi è un ottimo traguardo non avere avuto un’inflessione negativa nella raccolta. Le famiglie italiane da tempo attraversano un periodo di crisi economica, pertanto siamo doppiamente contenti dei 350 mila farmaci donati. Dopo sedici anni che Banco Farmaceutico promuove questa iniziativa c’è ancora voglia di donare, e la sensibilità degli italiani non è venuta meno, non si è assuefatta.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]L’impegno del Banco Farmaceutico non si esaurisce però con la Giornata di raccolta. In che modo continuate a raccogliere medicinali?
I farmaci donati durante la Giornata Nazionale sono una piccola parte di quelli raccolti durante tutto l’anno. Il nostro lavoro non si esaurisce mai, perché l’assistenza sanitaria per le fasce deboli della popolazione non conosce sosta. Diamo assistenza a 400 mila persone bisognose, anziani, famiglie e immigrati attraverso il lavoro dei 1.638 enti caritativi che collaborano con il Banco Farmaceutico su tutto il territorio italiano. I farmaci di cui abbiamo più bisogno sono quelli che curano patologie broncopolmonari o cardiovascolari, tipiche di chi vive in condizioni precarie. Grazie alle donazioni fatte dalle stesse aziende farmaceutiche e dalle farmacie riusciamo a disporre e distribuire circa un milione di farmaci. Stiamo puntando molto su questo canale, cerchiamo di sensibilizzare quante più aziende possibili, perché la loro forza può fare la differenza.
Il privato cittadino come può aiutarvi?
In ogni casa c’è una cassetta del Pronto soccorso. Ognuno di noi dovrebbe andare a verificare lo stato dei medicinali contenuti in essa, e controllare se ci sono farmaci che non utilizza più, perché ne ha concluso la terapia. Se tali medicinali sono lontani almeno otto mesi dalla scadenza, e sono in buone condizioni, possono essere portati alla farmacia più vicina aderente al “Recupero farmaci ancora validi”, controllandone gli indirizzi sul nostro sito. Non è solo un gesto di tutela dell’ambiente, visto che in questo modo non vengono gettati farmaci potenzialmente inquinanti tra i rifiuti comuni di casa, ma è anche un gesto semplice e di aiuto reale ai bisognosi. Non c’è nemmeno la scusante del non potersi permettere un gesto filantropico per motivi economici, basta attingere a quello che già si è dovuto acquistare per sé.
Qual è l’obiettivo del Banco Farmaceutico per il 2016?
Abbiamo reso più tecnologica la beneficenza, per facilitare la generosità degli italiani. In collaborazione con Telecom Italia, abbiamo realizzato l’app Doline, per donare farmaci in tempo reale a seconda delle necessità del territorio. Collegandosi all’app dal proprio tablet o smartphone, il cittadino potrà vedere quali farmaci sono più richiesti, e potrà acquistarne una scatola, scegliendo se donarlo al Banco Farmaceutico o a un ente caritatevole tra i tanti che supportano il Banco. In questo modo la raccolta va avanti tutto l’anno, e consultare l’app permette a tutti di capire in maniera concreta quanto sia continuo il bisogno di medicinali in Italia.
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