Ballottaggi, che vinca o perda il Pdl si interroga sul futuro – Rassegna stampa/1

Di Redazione
30 Maggio 2011
In un'intervista al Corriere Franco Frattini proprio un direttorio che rappresenti tutte le anime del Pdl. Roberto Formigoni non commenta e propone le primarie dopo i ballottaggi. La Russa chiede di fare un nuovo congresso. Bonaiuti non crede nell'idea del direttorio, Cicchitto propone di arrivare ad un coordinatore unico

“Tutti insieme, ma in ordine sparso. Se non è la parola d’ordine di un Pdl con il fiato sospeso, poco ci manca. Tutti infatti predicano l’unità del partito, invocano il rilancio dell’azione del governo e la coesione interna. Ma sul come farlo le ricette non coincidono, o semplicemente non ci sono. Ci ha provato Franco Frattini a gettare il sasso nello stagno (…): al Pdl serve una segreteria politica, un direttorio, che rappresenti tutte le anime (e le correnti) del partito” (Corriere, p. 7).



Domani si terrà l’ufficio di presidenza del Pdl, che dovrà parlare in modo ufficiale dopo i risultati dei ballottaggi di Milano e Napoli i quali, almeno nelle previsioni, non sembrano rosei per il centrodestra. “Roberto Formigoni ha già fatto sapere che per lui la via da imboccare è quella delle primarie (alle quali annuncia di volersi candidare), per favorire la partecipazione dal basso alla vita del partito. (…) Chi apre in parte alla proposta di Frattini è Ignazio La Russa: «Un nuovo organismo operativo ci può anche stare», serve «un congresso» e bisogna «adeguare la struttura alle mutate condizioni politiche»” (Corriere, p. 7).



“Che la proposta abbia lasciato perplessi i fedelissimi del Cav. Silvio Berlusconi lo dimostrano i commenti di esponenti di peso come Paolo Bonaiuti e Fabrizio Cicchitto. Il portavoce del premier è secco: «Non credo in un direttorio: meglio organismi più ampi e democratici in cui confrontarsi tutti». E il capogruppo alla Camera (…) spiega: «Se si codificasse un organismo rappresentativo delle aree o correnti, i gruppi e gruppetti rischierebbero di aumentare, proprio per avere rappresentanza ala tavolo ristretto». Semmai si potrebbe «dare un segnale arrivando ad un coordinatore unico in tempi ragionevoli»” (Corriere, p. 7).

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