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Un Mondiale partito malissimo finisce con la finale più bella di sempre

Con l’Argentina campione ai rigori dopo un meraviglioso 3-3 con la Francia termina una coppa del mondo in cui fortunatamente il calcio è stato più forte di polemiche ipocrite e battaglie a singhiozzo sui diritti

Piero Vietti
19/12/2022 - 6:00
Sport
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Argentina Mondiale Messi
Lionel Messi alza la Coppa del mondo dopo la vittoria i rigori contro la Francia. L’Argentina è campione del mondo (foto Ansa)

Dispiace dirlo, ma alla fine ha avuto ragione Gianni Infantino, il presidente della Fifa, che ha sottolineato come la voglia di calcio della gente è quella che trionfa sempre, più della voglia di politicizzare tutto, di usare il Mondiale in Qatar come scusa per portare avanti battaglie buone (e poi dimenticarsi di vincere, come è successo alla Germania), anche più dell’assurdità di giocare in autunno inoltrato in un paese che di diritti non ne rispetta molti – non solo quelli per cui ci si è battuti il petto indossando fasce arcobaleno –, a casa di un emiro che è proprietario della squadra di club in cui giocano le due stelle della finale e che ha costretto Messi a indossare un mantello da cerimonia arabo nel momento in cui alzava la coppa, per ricordare che anche quella è “roba sua”.

Si era in Qatar per giocare, vedere e tifare calcio, però, non per esportare diritti e democrazia, e il calcio con il passare dei giorni ha vinto anche sull’ipocrisia di chi prima si stracciava le vesti ma poi a Doha c’era eccome.

Fate vedere questa Argentina-Francia ai bambini

Quella di ieri è stata una finale bellissima, forse davvero la più bella di sempre, una partita che ai più vecchi ha ricordato Italia-Germania 4-3, che però era una semifinale. La finale di quel Mondiale, nel 1970, l’Italia la perse contro il Brasile di Pelé, un nome che oggi ritorna non solo per le sue condizioni di salute, ma perché un giocatore che a lui è stato paragonato nell’infinita gara a chi sia il più forte di sempre ieri ha vinto la sua prima Coppa del mondo.

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Non sappiamo se Lionel Messi sia il Goat, il greatest of all time, certo ha giocato, deciso e vinto una delle partite più entusiasmanti della storia, con i francesi partiti morti e arrivati a un passo da un 4-3 che sarebbe stato folle. Mbappé ha fatto vedere al mondo perché tanti dicono che dopo l’era di Messi e Cristiano Ronaldo tocca lui, segnando tre gol e sfiorandone un altro paio.

Questo Argentina-Francia andrebbe fatto vedere ai bambini che secondo Andrea Agnelli non guardano più le partite ma soltanto gli highlights, 120 minuti più interminabili recuperi giocati alla morte, da gustare con il cuore in gola fino all’ultimo maledetto rigore. La nostra Nazionale sfigata non era in Qatar, è vero, ma questo forse ha permesso a noi italiani di godercela tutta, questa finale, persino di soffrirla in pienezza. Quanta invidia.

Messi campione, e finalmente libero

Il calcio è quasi sempre crudele, eppure ieri ha confermato quello che tutti sospettavano e che tanti speravano, al netto della retorica maradonista da cui finalmente Messi si è liberato: l’Argentina è campione del mondo, gli argentini possono uscire dalla gabbia nostalgica in cui si erano rinchiusi dopo il Mondiale del 1994, l’ultimo del Pibe, sperando per loro che non passino i prossimi 36 anni a rimpiangere la Pulce, però. È stato un Mondiale perfetto, quello dell’Albiceleste, partenza suicida contro l’Arabia compresa: una sconfitta che ha messo la squadra allenata da Scaloni fuori dal giro delle favorite nei pronostici, fino a quando non ci siamo accorti che invece favoriti potevano esserlo.

Ha girato tutto bene per loro, e noi italiani sappiamo meglio di tutti che per vincere un trofeo contano anche i rimpalli, i rigori dubbi fischiati all’ultimo, le botte di culo: l’Argentina ha sofferto, rischiato, è caduta, si è rialzata, è stata aiutata, ha saputo dare palla a Messi nei momenti cruciali. I francesi, più forti, hanno patito il peso di essere favoriti e quello delle statistiche (l’ultima Nazionale a vincere due Mondiali di fila era stata, guarda un po’, quella di Pelé), oltre che diversi attacchi influenzali alla vigilia. Potrebbero tranquillamente vincere il prossimo, con quel mostro di Mbappé lì davanti. Questo però lo ha vinto l’Argentina, i cui tifosi si sono riversati in festa ovunque nel mondo a riempire le strade. Provate a dirgli che non è meritato.

Tags: argentinacalciodiego armando maradonaKylian MbappémessiMondiali Qatar
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