Bocciata a New York la legge sull’aborto illimitato. «È una vittoria dei bambini non nati»

Di Benedetta Frigerio
24 Giugno 2013
A sorpresa il Senato boccia la legge sull'aborto illimitato dei Andrew Cuomo. La Chiesa ringrazia delle preghiere che hanno «risvegliato il gigante addormentato»

A sorpresa il Senato dello Stato di New York, lo Stato con il più alto tasso abortivo degli Stati Uniti, non ha approvato il “Reproductive Health Act”, la legge sull’aborto illimitato voluta dal governatore Andrew Cuomo e osteggiata dai vescovi e dai laici cattolici che avevano da subito cercato il dialogo con il governatore, ma senza ottenere risultati.

RINGRAZIAMENTI. Il disegno di legge che parlava dell’aborto come di un «diritto fondamentale», oltre ad abolire ogni limite temporale e di condizione di salute della donna per praticarlo, permetteva a qualsiasi operatore sanitario, anche non medico, di eseguire aborti, ed eliminava la pena pecuniaria per omicidio colposo in caso di morte della madre insieme all’obbligo di notifica dei genitori per le minorenni.
I vescovi di New York, impegnati in questi giorni nella “Forthnight for Freedom”, iniziativa di due settimane in difesa della libertà religiosa negli Stati Uniti, sono intervenuti parlando di «una notevole vittoria per i bambini non nati, così come per le donne vulnerabili e le ragazze che spesso affrontano un’inesorabile pressione sociale e familiare ad abortire». Ma il fatto è sopratutto importante perché, in una battaglia per la vita e la famiglia che si sta combattendo su ogni fronte, dice del possibile «risveglio di un gigante addormentato», in uno Stato in cui «la maggioranza pro life era silenziosa, scoraggiata e sfiduciata per il fatto di vivere nello Stato con il tasso di aborto più alto del Paese».
Il risultato, secondo il comunicato dei vescovi, è «letteralmente una risposta alla preghiera. Più precisamente è la risposta a milioni di preghiere di uomini donne e bambini di ogni fede, che in ogni parte dello Stato credono nel diritto inalienabile alla vita del bambino nel grembo materno». Il ringraziamento della Chiesa è andato poi al capogruppo repubblicano al senato di New York, Dean Skelos, «per la sua ferma opposizione al disegno di legge» e ai membri della conferenza repubblicana a lui uniti, così come a due pro life democratici: «Siamo grati ai coraggiosi repubblicani e ai democratici dell’assemblea che hanno votato contro l’espansione aborto».

CONTRO LE LOBBY. È stata denunciata chiaramente «la pressione dell’industria abortista che sta già lavorando al fine di condurre una battaglia anche il prossimo anno per punire alle urne i legislatori che osano difendere sia la dignità della donna sia il diritto alla vita dei bambini innocenti». Ma non c’è da temere, hanno concluso i vescovi facendo riferimento a quanto emerso dopo il processo all’abortista Kermit Gosnell: «Siamo convinti che questo sforzo si dissolverà a breve, anche perché la stragrande maggioranza degli abitanti di New York, tra cui quelli che dicono di essere “pro choice”, sono disgustati dall’aborto tardivo e sono scioccati dal fatto che le cliniche abortiste hanno cercato di far eseguire interventi chirurgici su donne e ragazze a personale non medico». Perciò, «continueremo a lottare per la vita umana innocente dal momento del concepimento fino alla morte naturale, e a pregare per i nostri avversari, affinché i loro occhi si aprano a riconoscere il male dell’aborto».

@frigeriobenedet

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