
«Scusa papa Francesco, perché sei voluto venire da noi?». L’incontro tra il pontefice e i giovani galeotti [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/papa-francesco-la-lavanda-dei-piedi-in-carcere#.UVV2d6tYT1c]Foto[/link] [link url=https://www.tempi.it/videogallery/papa-francesco-nel-carcere-minorile-di-roma#.UVWyR6tYT1c]Video[/link]
«Io sono al tuo servizio». La lavanda dei piedi è «una carezza che fa Gesù» per invitarci a lavarci i piedi gli uni gli altri. Sono alcune delle parole usate ieri da papa Francesco nella sua prima Messa in Coena Domini da Pontefice, celebrata all’interno del Carcere minorile romano di Casal del Marmo. Davanti a circa 120 persone, fra le quali 50 giovani detenuti, il papa ha lavato i piedi a 12 di loro, di nazionalità e confessioni diverse, tra cui due ragazze.
IL SERVIZIO E LA CAREZZA. Nella breve omelia pronunciata a braccio, papa Francesco ha spiegato il «commovente» gesto di Cristo e che cosa significa per noi oggi: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come ho fatto io». L’invito è stato dunque di seguire «l’esempio del Signore. Perché fra noi quello chi è il più in alto, deve essere al servizio degli altri». Il papa ha usato parole molti semplici: «A volte mi sono arrabbiato con uno, con l’altra… ma, lascia perdere: lascia perdere! E se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’uno l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere, come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio». «Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’uno verso l’altro. E così, aiutandoci ci faremo del bene». «Ciascuno di noi pensi: “Io davvero sono disposta, sono disposto, a servire, ad aiutare l’altro?”. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci».
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Per la lavanda dei piedi, il pontefice ha indossato un grembiule donato dalla comunità di “Villa San Francesco” di Facen di Pedavena, in provincia di Belluno, che ospita ragazzi con difficoltà familiari e personali. Questi giovani hanno realizzato l’indumento con filamenti provenienti dalla Terra Santa. Al momento della pace, papa Francesco ha abbracciato e baciato i 12 giovani rappresentanti di tutti gli altri. E dopo ha dato personalmente l’Eucaristia a tutti coloro che si sono avvicinati alla Comunione.
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L’INCONTRO. Dopo la Messa il Papa si è trasferito nella palestra dell’Istituto per incontrare i giovani detenuti e tutto il personale. Fra i presenti anche il ministro italiano di Grazia e Giustizia. Qui, parlando coi ragazzi, il papa ha scambiato qualche battuta: «Sono felice di stare con voi – ha detto. Avanti, eh? E non lasciatevi rubare la speranza: non lasciatevi rubare la speranza. Capito? Sempre con la speranza, avanti. Grazie». E rispondendo a un giovane che gli chiedeva perché avesse voluto venire a Casal del Marmo, ha risposto: «È un sentimento che è venuto dal cuore. Mi sono chiesto: “Dove sono quelli che forse mi aiuteranno di più ad essere umile, ad essere servitore come deve essere un vescovo?”. E ho domandato: “Dove sono quelli cui piacerebbe una visita?”. E mi hanno detto: “Casal del Marmo, forse”. E quando me l’hanno detto, sono venuto qui. Ma dal cuore è venuto, soltanto. Le cose del cuore non hanno spiegazione, vengono da sole. Grazie!».
LA TELEFONATA. Dopo la celebrazione della messa papa Francesco ha chiamato al telefono il Papa emerito per una «lunga e intensa telefonata». Lo ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.
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