Todi, Osservatore: la Chiesa non vuole farsi trovare impreparata dagli smottamenti della politica

Di Redazione
18 Ottobre 2011
Anticipiamo l'articolo dell'Osservatore Romano, sulla "questione cattolica" a fronte della complicata situazione politica italiana, che dedica all'evento di Todi una scarna cronaca, non firmata e sotto il titolo "In cammino per cambiare l'Italia". Articolo che si conclude con un messaggio asciutto e chiaro: la Chiesa non vuole farsi trovare impreparata dagli smottamenti della politica. Ma «per evitare che i cattolici possano ritrovarsi in una condizione di irrilevanza», neanche al carro di progetti politici altrui

Anticipiamo l’articolo dell’Osservatore Romano sulla “questione cattolica” aperta dal convegno di Todi.

Roma, 18
. L’inizio di un cammino verso una nuova stagione unitaria dell’impegno dei cattolici in politica. Una fase obbligata in un momento nel quale in Italia le emergenze sono numerose e occorre la collaborazione di tutti. Anche, secondo alcuni, nel governo del Paese. L’incontro del Forum delle associazioni cattoliche che si è tenuto ieri a Todi nel convento francescano di Montesanto ha costituito, come unanimemente osservato dai partecipanti, l’avvio di un processo che nelle intenzioni deve portare i cattolici a svolgere un ruolo più incisivo nella costruzione di un «giusto ordine sociale», rispondente a quell’«antropologia illuminata dalla fede e dalla ragione», cui ha fatto cenno ieri il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei).

Gli interventi tenuti nel corso del seminario dedicato alla «Buona politica per il bene comune» sono partiti dalla considerazione che il Paese ha un estremo bisogno dei cattolici, «massa critica», come ha detto il presidente della Cei, «elemento decisivo» nel momento di andare alle urne, secondo l’analisi del rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenzo Ornaghi, magari con una legge elettorale che consenta di esprimere preferenze per i propri candidati, come ha richiesto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, comunque protagonisti nel campo della formazione, come ha sottolineato il presidente dell’Azione cattolica, Franco Miano.

A Todi hanno trovato espressione le diverse sensibilità del mondo cattolico, impegnato tanto nel campo sociale, nel lavoro, nell’economia quanto nei luoghi dove si difende la vita in ogni sua fase, i valori, come ha detto ancora il cardinale Bagnasco, «sorgenti» dell’uomo e per questo «non negoziabili».

I partecipanti all’incontro, dunque — ha riferito il presidente di Confcooperative, Luigi Marino — «hanno ragionato e discusso sulla situazione politica e sociale del Paese ritenendone basso il livello e alta l’esigenza di dare risposte. Abbiamo discusso in tanti e posto sul tavolo molti argomenti». Per Andrea Olivero, presidente delle Associazioni cristiane dei lavoratori, «siamo di fronte a un cambiamento vero e profondo», che «non sarà di breve durata» e «dobbiamo accompagnarlo in maniera seria e costruttiva». Secondo il presidente della Compagnia delle Opere, Bernard Scholz, «il Forum vuole rilanciare soprattutto valori e la necessità di un impegno: le strade poi possono essere diverse. In un momento in cui tutto volge al contrasto c’è chi invece trova un momento di unità e di confronto fra i cattolici. La Chiesa fa incontrare tutti».

Di stanchezza per il clima esasperato di contrapposizione ha parlato anche Bonanni che, sollecitato dalle domande dei cronisti nella conferenza stampa organizzata a chiusura dei lavori, si è espresso a favore di una collaborazione di tutte le principali forze politiche nel governo del Paese, in modo da affrontare in maniera adeguata i grandi problemi cui l’Italia è chiamata a dare soluzione. Si tratta di sfide che non possono essere risolte se non affidandosi, per esempio, accanto al sistema di welfare, a uno dei più efficaci ammortizzatori sociali, la famiglia, da agevolare attraverso un’adeguata riforma fiscale. Ma più che individuare misure concrete e modalità di partecipazione, la giornata di Todi ha avuto come obbiettivo quello di stimolare percorsi unitari, per evitare che i cattolici possano ritrovarsi in una condizione di irrilevanza.

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