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Hans Purrmann, un pittore tedesco tra Mendrisio e Montagnola
Maestro dell’espressionismo tedesco, Hans Purrmann (1880-1966), con il suo stile coloristico acceso e brillante, in bilico tra modi espressionisti e seduzioni mediterranee, è protagonista assoluto di un doppio appuntamento espositivo nel Canton Ticinese. Fino al prossimo 28 agosto, al Museo d’arte di Mendrisio, nei nuovi spazi dell’antico Convento dei Serviti freschi di restauro, e al Museo Hermann Hesse di Montagnola, residenza del celebre scrittore tedesco naturalizzato svizzero e luogo di culto per i suoi lettori, si potranno ammirare, all’interno della mostra Hans Purrmann. Un maestro del colore. Dipinti, scritti e amicizie un centinaio di pezzi, tra dipinti a olio, acquerelli e disegni, tutti incentrati su paesaggi e nature morte. Sono questi i temi che stanno più a cuore a Purrmann che a Parigi fu allievo e ammiratore di Matisse – da cui prese spunto per i suoi primi paesaggi mediterranei – , il quale a sua volta ebbe grande stima di lui. «Mentre stavo lavorando di fianco a lui» scrive lo stesso Purrmann «Matisse mi ha detto di aver guardato attentamente il mio lavoro […], poi ha cominciato ad elogiarlo sostenendo quanti incredibili progressi avessi fatto, quanto fosse deliziato dalla ricchezza dei miei colori e dalla loro armonia, e quanto trovasse il mio attuale lavoro così piacevole e ricco nel colore come mai prima».
Nel 1943 il pittore si trasferisce in Svizzera per motivi di salute scegliendo il Ticino perché gli offre un paesaggio, un clima e un’atmosfera molto simili al suo amato mediterraneo. Ma la sua permanenza si protrae anche grazie al circolo di amicizie che gli si apre subito dopo il suo trasferimento, prima fra tutte quella con Herman Hesse con il quale si istaura una relazione di reciproco rispetto per l’espressione artistica dell’uno nei confronti dell’altro. «Caro amico Purrmann» scrive infatti Hesse in una delle sue lettere all’amico pittore «è per me sempre una gioia e una soddisfazione vedere come la sua grande opera sia amata e celebrata, anche se noi vecchi dovremmo ormai rassegnarci a essere considerati gli ultimi esemplari di una razza ormai estinta».
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