
Immigrati, l’Europa boccia la linea dell’Italia. Maroni: «Che senso ha allora restare?»
L’Unione europea ha deciso che è ancora prematuro attivare la direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea per i profughi dai paesi del Nord Africa. L’Italia voleva attivarla per far fronte agli oltre 20 mila migranti sbarcati sulle nostre coste, ma il Consiglio Ue ha bocciato la linea perché «non siamo ancora al punto di farlo».
Dura la reazione del ministro degli Interni Roberto Maroni, che sperava in un appoggio all’Italia da parte degli altri paesi dell’Ue: «Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Unione europea. È stato un incontro deludente e la linea passata è quella che dobbiamo fare da soli. La riunione si è conclusa con un documento, sul quale c’è stata la mia astensione, che non prevede alcuna misura concreta. Noi, quando c’è stato bisogno, abbiamo espresso la nostra solidarietà verso la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo. Ma a noi, in questa situazione di grave emergenza, ci è stato detto “cara Italia, sono affari tuoi e devi fare da sola”».
Cecilia Malmstrom, Commissaria per gli Affari interni, ha risposto: «Dispiace se il ministro Maroni è deluso. Nessuno vuole che l’Italia abbandoni la Unione Europea». Ma nessuno fa niente per trattenerla, sembra il ragionamento del ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Volevamo porre all’Europa il tema dell’immigrazione come un tema globale da affrontare insieme. È mancata la politica, l’Ue non è riuscita a parlare con una voce sola. L’Europa resti con il suo egoismo, noi troveremo altre soluzioni».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!