Immigrati: Berlusconi a Tunisi, Maroni pessimista – Rassegna stampa/1

Di Redazione
04 Aprile 2011
Il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni oggi nella capitale tunisina per raggiungere un accordo e convincere il governo a pattugliare le sue coste e fermare le partenze dei barconi. Maroni ha seri dubbi visti i precedenti tentativi andati a vuoti di accordarsi con Tunisi. Sulle coste libiche trovati 68 corpi in mare, forse appartenenti a due barconi partiti e ora dispersi

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi vola a Tunisi insieme al ministro dell’Interno Roberto Maroni per cercare un accordo con le autorità tunisine con lo scopo di fermare la partenza dei barconi dalle coste del paese nord-africano, direzione Lampedusa.

“Le misure che oggi Maroni e Berlusconi porteranno all’attenzione del governo provvisiorio tunisino saranno aiuti economici per le piccole e medie imprese locali (sino a 75 milioni di euro), aiuti per la costruzione di un sistema radar di monitoraggio delle coste (35 milioni), azioni di sostegno alla bilancia dei pagamenti (100 milioni), finanziamenti di corsi di formazione, facilitazioni nell’ottenimento di visti multipli per i giovani tunisini che vogliono entrare nel nostro Paese, la disponibilità ad allargare la quota che spetta a Tunisi nei flussi autorizzati dal governo italiano. In circa 70 milioni di euro è stimato l’aiuto nel contrasto dei flussi immigratori illegali” (Corriere, p. 2).

Roberto Maroni ricorda le difficoltà avute già con il regime di Ben Ali e il mancato raggiungimento di un accordo con le autorità provvisorie poche settimane fa sull’immigrazione. Intanto continuano i trasferimenti degli immigrati da Lampedusa ma il numero degli stranieri sull’isola non diminuisce perché sono ripresi anche gli sbarchi.

“L’ultima tragedia a poche migliaia dalle coste libiche con un bilancio pesantissimo: 68 morti. Potrebbe trattarsi di parte degli immigrati diretti a Lampedusa a bordo di due barconi, con 335 e 68 persone, e dei quali si è persa ogni traccia. […] I corpi sarebbero stati recuperati giovedì scorso e sepolti lo stesso giorno senza che venissero identificati” (Corriere, p. 5).

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