
Nucleare in Italia, governo: «Pausa di riflessione di un anno» – Rassegna stampa/1
Il governo sceglie di fermarsi un anno per quanto riguarda il ritorno del nucleare in Italia. “Oggi il Consiglio dei ministri doveva approvare un ulteriore decreto per completare le localizzazioni delle nuove centrali, ma alla fine resterà solo la scelta dei siti di stoccaggio dei rifiuti radiotattivi. Per il ‘via’ all’atomo made in Italy ci sarà invece una moratoria di un anno” (Avvenire, p. 12).
“E arriva così la frenata, a poco più di un anno dal 10 febbraio 2010 quando il Cdm varò il decreto legislativo sui criteri per la localizzazione dei siti, a 23 anni dai referendum ‘post Cernobyl’. L’annuncio arriva dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani: «In Cdm faremo una dichiarazione per un anno di moratoria sull’attuazione e la ricerca di siti e sull’installazione di centrali»” (Avvenire, p. 12).
La stessa posizione era stata espressa anche dal ministro degli Esteri Franco Frattini: «Occorre una riflessione per fare meglio e fare le cose in sicurezza, non per dire no». Sulla stessa linea anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che, pensando anche al pericolo nucleare giapponese, afferma che «non è stata fatta abbastanza attenzione sui rischi reali, che vanno messi sul piatto della bilancia a fronte dei vantaggi».
Tutti d’accordo sullo stop del governo, tranne l’opposizione che critica la maggioranza: “«Il governo è in chiara difficoltà, alla continua rincorsa di facili consensi che non arrivano più» accusa il responsabile Enti locali dell’Udc, Mauro Libè. […] Mentre a parlare di «bluff atomico» è Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, per il quale «l’unica cosa che il governo deve fare per essere credibile è quella di azzerare la norma che consente di costruire centrali nucleari e impianti di stoccaggio anche in caso di parere contrario di Regioni e comuni»” (Avvenire, p. 12)
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