La notizia, così come è apparsa, obiettivamente era clamorosa. Non a caso ha fatto subito il giro del mondo conquistandosi i titoloni di molte testate online, alcune delle quali anche molto autorevoli. In un rapporto stilato per l’Organizzazione mondiale della sanità dall’Institute of Health Equity della University College di Londra si legge che in Grecia durante la crisi economica «il tasso di Hiv e l’uso di eroina sono cresciuti in maniera significativa, e circa la metà dei nuovi contagi di Hiv sono auto-inflitti per consentire alle persone di ricevere il sussidio mensile di 700 euro e un accesso più rapido ai programmi di sostituzione della droga».
ITALIANI ATTENTI A VOI. Per di più – come se di per sé non bastassero questi e altri dati terrificanti (aumento della prostituzione, boom dei suicidi eccetera) a trasformare la situazione dei cugini mediterranei in un inquietante monito per noi – il rapporto dell’Oms si spinge a osservare esplicitamente che «questi trend negativi in Grecia rappresentano un avvertimento per gli altri paesi sottoposti a importanti misure di austerità fiscale, comprese Spagna, Irlanda e Italia». Era destino, insomma, che la cosa diventasse notizia, soprattutto nel nostro paese. Per esempio: “Oms, per ottenere sussidio greci si autoiniettano virus Hiv” (Internazionale). “Greci disperati, si iniettano l’Hiv per avere il sussidio di 700 euro. Rapporto Oms” (la Stampa).
LA SMENTITA. Peccato che, non appena la notizia-bomba ha iniziato a diffondersi in rete, l’Oms, letti i titoli dei giornali, ha capito di aver pubblicato una fesseria. E George Härtl, capo delle relazioni pubbliche dell’ente, si è affrettato a comunicare via Twitter che nel rapporto c’è un “typo”, un refuso: «People r not giving themselves HIV in Greece to get benefits», la gente in Grecia non si sta auto-iniettando l’Hiv per ottenere sussidi.
L’ERRORE. Successivamente nel sito dell’Oms è anche comparso un comunicato ufficiale in cui si spiega che si è trattato di un «errore nell’editing del documento» e che in realtà nel “case study” dedicato alla Grecia si faceva riferimento a rapporti risalenti al 2011 della rivista Lancet e del Centro greco di monitoraggio e documentazione sulla droga, i quali, attestando l’impennata dei contagi da Hiv, parlavano di «casi di deliberata auto-iniezione da parte di pochi individui». La frase corretta nel rapporto perciò avrebbe dovuto essere: «Metà dei nuovi contagi di Hiv sono conseguenza di auto-inoculazione del virus; di questi, pochi sono casi di contagio deliberato». Non che questo migliori particolarmente la drammatica situazione sociale della Grecia, ma se non altro contribuisce a limitare un po’ il panico da crisi. Chissà se basterà la sollecita precisazione per fermare la bufala.