Discriminazione sessuale. L’Università della città di New York vieta i termini “Mr” e “Mrs”

Di Benedetta Frigerio
01 Febbraio 2015
Dal cambiamento dei vocaboli, agli sport praticati a seconda del sesso a cui ci si sente di appartenere, fino ai bagni misti

D’ora in poi all’Università della città di New York i professori e gli altri membri dello staff universitario non potranno più chiamare gli studenti con i titoli di “Mr” (signor) e “Mrs” (signorina) per evitare ogni discriminazione sessista.

LINGUAGGIO PROIBITO. L’obiettivo è quello di eliminare i vocaboli maschili e femminili entro la primavera del 2015: «La politica è quella di bandire l’uso di formule di saluto e di riferimenti di genere rivolti agli studenti, ai futuri studenti e a terzi», si legge nella guida per i dipendenti. Ma la direttiva non si riferisce solo alle lettere scritte agli studenti o ai documenti. Come ha spiegato Tanya Domi, portavoce del college, la nuova politica va «interpretata nel modo più ampio possibile».

COME TI SENTI. Le direttive hanno scatenato un dibattito nel mondo accademico e politico intorno alla nuova formulazione del titolo IX della legge federale, che proibisce la discriminazione sessuale nelle attività delle scuole che ricevono fondi dallo Stato. L’interpretazione della norma, però, è già chiara, dato che anche altre scuole stanno prendendo provvedimenti simili invocando la legge. Ad esempio, l’Associazione delle scuole superiori del Montana, dopo aver fatto cadere la proposta, sta subendo continue pressioni per consentire agli studenti che si definiscono transessuali di competere nella squadra che preferiscono. Anche in questo caso, la decisione è stata giustificata dalla nuova formulazione del titolo IX della legge federale.

SPORT E BAGNI. Sulla stessa scia, le nuove politiche delle scuole pubbliche di St. Paul, per cui gli studenti e il personale dovranno utilizzare il nome e il pronome preferito dalla persona a cui si rivolgono. Anche in questo caso, fra le ipotesi in discussione, c’è quella per cui gli studenti potranno partecipare agli sport e alle attività scolastiche che si allineano alla loro percezione di sé, per accedere con lo stesso criterio ai servizi igienici e alle altre strutture che normalmente separano le donne dagli uomini. Sono già in vigore le nuove linee guida del distretto scolastico di Columbus e di Baraboo in Wisconsin, che, anche in questo caso, permettono agli studenti di entrare nelle squadre del sesso a cui si sentono di appartenere.

CORSA AI RIPARI. Al contrario, di fronte all’escalation qualcuno prova a correre ai ripari. In Kentucky è stato presentato un disegno di legge che vieterebbe agli studenti di utilizzare servizi o strutture scolastiche che non corrispondono al loro sesso anatomico. Il “Kentucky Student Privacy Act,” proposto dal senatore C.B. Embry Jr., R-Morgantown, permetterebbe agli studenti di citare in giudizio la scuola in caso di mancato controllo e di trasgressione della norma.

@frigeriobenedet

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9 commenti

  1. Susanna

    Credo si possa tranquillamente cominciare a parlare di ETEROFOBIA.

    Speriamo che almeno da noi Mattarella riesca a mettere un freno a queste follie, come anche più in generale alla dittatura del pensiero unico e della conseguente ghettizzazione di chi la pensa diversamente (omofobo, islamofobo, xenofobo, ecc.!)

  2. Alessandro92

    Ma questa gente in che mondo vive? Queste cose le si impara alla scuola dell’obbligo:
    Cromosoma XX=femminuccia
    Cromosoma XY=maschietto
    È così semplice…

    1. Raider

      Veramente, a essere discriminati sono sono le Mrs e i Mr.: le scelte, i comportamenti, gli “orientamenti sessuali” fluttuanti, cangianti, screziati, arcobalenghi sono un fatto privato, personale, mentre la conformazione fisica è qualcosa di tanto oggettivo e naturale anche per chi cambia sesso, che i soggetti a sessualità difforme dalla struttura anatomica richiedono di essere “modificati”, si sottopongono a interventi chirugici per mettere d’accordo identità sessuale e organi genitali.
      Non si capisce, quindi, perché distinguere le femmine dai maschi discrimini chi sceglie il sesso preferendo ora l’uno e/o ora l’altro. Ma il Pensiero Unico vuole imporre i propri dogmi alla realtà umana pura e semplice per stravolgerla: questa violenza apre la strada a tutte le altre – come quella, porno- ‘soft’, delle direttive genderiste eurocratiche e del ddl Scalfar8.

  3. antonio

    non abbiate paura, i ragazzi poi andranno A NASO e la via della TRIFOLA la trovano da soli.

  4. Filippo81

    Poveri studenti americani, in mano a quali folli si ritrovano….

  5. Cisco

    Pensate che figata se Usain Bolton si dichiarasse M to F alle prossime olimpiadi del politicamente corretto: non che contro gli uomini abbia poche chance di vincere, ma certo gareggiare contro le donne gli consentirebbe di passare il resto della sua vita ad allenarsi a suon di bomboloni.
    La fuga del cervello – notoriamente omofobo, essendo diverso tra maschio e femmina – dalla testa di questi genderisti è quindi confermata anche dal fatto che si vuole far prevalere la cultura sulla natura, l’deologia sulle differenze fisiche, anche dove queste ultime sono fattore necessariamente “discriminante”, come nel caso del cesso o dello sport.

  6. Mappo

    Pura follia. Ma non gli viene neppure da ridere a questi professori quando emanano norme così demenziali?

    1. Gabriele

      Temo di no, ed è forse questa la cosa che fa più paura: sono tremendamente e seriamente convinti di essere nel giusto, quindi guai a coloro che osano opporsi.

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