«È sempre stato così: pensavo un quadro e lo consideravo fatto. Il resto era lavoro». Con queste parole Gianfranco Notargiacomo descrive l’impulso creativo che ha accompagnato le sue opere dagli esordi degli anni 70 a oggi. Protagonista della mostra intitolata Gianfranco Notargiacomo. A Grandi Linee. Opere dal 1971 al 2013, da poco inaugurata presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno, l’artista contemporaneo romano presenta oltre cinquanta opere provenienti da musei (GNAM, MACRO,MAMbo, Pinacoteca di Jesi), istituzioni pubbliche (Collezione del MAE Farnesina) e da collezioni private.
Ad aprire il percorso espositivo sono gli omini dell’installazione Le nostre divergenze (1971) a cui seguirà il primo Takète in acrilico su lamiera e la grande tela Tempesta e assalto, opere che testimoniano il passaggio del linguaggio dell’artista verso una nuova forma di astrazione dominata da impeto e gesto. Visibile fino al 3 novembre 2013, la mostra si articola attraverso acrilici, smalti, lamiere su tela e su tavola di grandi dimensioni, i Takète policromi in legno diventati nel tempo una sigla dell’artista, le Pitture Estreme degli anni 90, gli Orizzonti del 2005, per concludersi con i grandi Tondi di recente produzione.