Bersani promette leggi sui reati di omofobia e divorzio breve e una revisione della Legge 40

Di Redazione
16 Febbraio 2013
Il leader del centrosinistra alle associazioni gay: se vince farà una legge su omofobia e divorzio breve oltre che seria revisione della norma su fecondazione assistita

Durante l’apertura della Convention organizzata oggi a Roma da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno cui partecipano esponenti del Pd, Sel, Rivoluzione Civile e Movimento 5 Stelle, è stata data lettura di un messaggio di Pier Luigi Bersani, candidato premier del centrosinistra, che rispondendo alle quattro questioni poste dalle associazioni, si è impegnato a estendere, entro sei mesi, la Legge Mancino anche ai reati di omofobia e di transfobia.

Il Segretario del Pd avrebbe dichiarato che entro un anno “di prendere la legge tedesca sulle unioni omosessuali e di tradurla nella legislazione italiana”, compreso “il nodo del riconoscimento del diritto del bambino che cresce all’interno di un nucleo famigliare omogenitoriale a vedere riconosciuto dalla legge il legame affettivo con il genitore non biologico, soprattutto nei casi di malattia o morte del genitore biologico”. A renderlo noto in un comunicato le associazioni Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno.

Il leader del centrosinistra ha inoltre ricordato come sia necessaria una legge sul divorzio breve, e una seria revisione della legge 40. (AGI)

Articoli correlati

12 commenti

  1. massimiliano

    Se Bersani, oggi neo premier in Italia, mantiene le promesse fatte sul riconoscimento delle coppie di fatto e delle coppie gay, nonchè una legge sul divorzio breve come previsto da un circolare delle comunità Europea, posso dire di abitare finalemnte in un paese civile e non retrogato comandato dalla chiesa e dai sui dettami medievali.
    bisogna crescere e per farlo ci servono delle rivoluzioni a livello legislativo.

  2. Lawrence

    COSI SARANNO LIBERI DI FARE QUESTO:

    SCANDALO FORTETO: Il Pd, la Coop e lo scandalo Forteto: dove si stupravano i bambini

    Il Forteto era e in parte è ancora, una “comune”- in realtà una sorta di lager – finanziata dalla Regione Toscana – dal ’97 al 2010 con oltre 1,2 milioni – dove si sperimentava omosessualità, pedofilia, zoofilia e tutto quello che poteva essere negazione dell’ordine naturale delle cose. Tutto in nome di un’anarchia morale, oggi esaltata dal pensiero libertino tanto caro ad una certa area politica e culturale che vede la famiglia come gabbia, i legami come un freno alla libertà individuale e quindi, lavora per lo scardinamento di valori che ritiene sorpassati, fondendo una sorta di cristianesimo comunitarista con l’ideologia da comune parigina.

    Tutto questo è accaduto alle porte di Firenze negli ultimi trent’anni, coperto da quel sistema di potere per il quale non esistevano delinquenti, ma solo amici o nemici politici. E se eri un “amico politico”, allora, automaticamente, non potevi essere delinquente. E venivi finanziato, protetto e incensato.

    E’ a causa di questa perversione ideologica che decine di ragazzi sono stati plagiati e ridotti a marionette di una setta “progressista”.

    Tutto poteva essere bloccato sul nascere quando solo un anno dopo la fondazione della “comune”, un magistrato ne arrestò il fondatore, Roberto Fiesoli, per violenza sessuale. Non servì a nulla, il sistema di potere si mise in azione e questi venne scarcerato il 1° giugno 1979. Il giorno stesso della scarcerazione, il Tribunale dei Minori gli affidò – a lui accusato di stupro – un bambino con la sindrome di Down. Presidente del Tribunale dei Minori era Giampaolo Meucci, consulente del venerato sindaco di Firenze Giorgio La Pira e grande ammiratore della Cina maoista.
    Fiesoli e Goffredi sarebbero poi stati condannati definitivamente nel 1985, per diversi capi d’imputazione fra cui corruzione di minorenne e sottrazione consensuale di minore, questo «dopo aver scardinato, ricorrendo a forme di convincimento ossessive, aggressive e umilianti, ogni preesistente valore e le figure parentali, in modo da renderli del tutto dipendenti da loro, costretti ad accettare e a praticare il regime di vita da loro imposto e caratterizzato da promiscuità assoluta tra persone della stesso sesso, pratica dell’omosessualità, messa a disposizione della cooperativa di ogni risorsa». Ma incredibilmente, anche dopo la condanna, in quella fattoria finirono 58 minori. Perché Meucci ritenne che l’arresto e la condanna fossero in realtà una macchinazione architettata dai “fascisti”, e dunque continuò a considerare il Forteto una comunità «accogliente e idonea». Dichiara oggi l’ex funzionario Asl Marino Marunti: «Ci fu una presa di posizione di una certa parte culturale di Firenze che cominciò a dire: sì, la sentenza c’è stata, però è stato un errore perché ci sono state malelingue…». Malelinque fasciste of course.

    CHI E’ IL FONDATORE DEL FORTETO? – Il suo nome è Rodolfo Fiesoli, 72 anni. Nuovamente arrestato il 20 dicembre del 2011 – si, era tornato libero – per presunti atti di pedofilia e zoofilia commessi all’interno della cooperativa agricola che ha legami con la Coop Toscana, fondata nel 1977 da lui e da Luigi Goffredi con una trentina di giovani frequentatori di una parrocchia pratese.
    E alla comunità in cui il Profeta – così si fa chiamare Fiesoli – rappresentava il capo indiscusso, venivano anche affidati bambini e ragazzi, di quelli con un passato di disagio familiare e magari abusati sessualmente – formalmente, però, per aggirare la legislazione italiana, i magistrati ideologicamente schierati intestavano gli affidi a persone che nel Forteto vivevano, non alla struttura, incuranti e complici di quello che avveniva nella comune-lager che sarebbe stata l’orgoglio del marchese De Sade.

    E secondo la commissione d’inchiesta che se ne occupa, il programma della comune finanziata dalla Regione Toscana era caratterizzato – fino al Dicembre 2011 – da «pratiche abusanti, l’abuso risulta essere la prassi», con «uomini e donne che vivono divisi: dormono, mangiano, lavorano separati anche se sposati» e «i rapporti eterosessuali chiaramente osteggiati» e «l’omosessualità non solo permessa ma incentivata, percorso obbligato verso quella che Fiesoli definiva “liberazione dalla materialità”». Sembra il programma del Pd.
    L’obiettivo principale della setta finanziata dalla regione pare fosse “la distruzione della normalità”, e l’approdo ad una società distopica della confuzione sessuale. Basta leggere le testimonianze che raccontano gli abusi di Fiesoli sui ragazzini anche disabili e i rapporti sessuali imposti fra madri affidatarie e ragazzine a loro affidate e poi le stesse femmine adolescenti obbligate ad avere fra loro rapporti omosessuali, e affiancarle a un altro libro sul Forteto uscito sempre per il Mulino.
    C’è anche la negazione dei rapporti di sangue, a favore di non-legami artificiosi – una sorte di Ius Soli familiare – con la vicenda della madre che allontana il figlio naturale nato quando lei era già in comunità, dal vero padre e il riconoscimento della paternità da parte del figlio di Fiesoli («Ho regalato mio figlio a una persona che non era suo padre»),

    Racconti agghiaccianti – E ora ci sono le testimonianze a raccontare un «contesto scandito da lavoro, scuola, abusi, paura. Giorno dopo giorno i ragazzi vengono plagiati», con tanto di “confessioni” pubbliche di pensieri ritenuti sconvenienti, oltretutto rieducati a disprezzare i genitori biologici – e quelli affidatari in realtà lo erano solo formalmente. Il tutto all’interno di un ambiente in cui «qualunque comportamento, qualunque gesto, tutto viene ricondotto al sesso, alle fantasie sessuali», con i «minori che spesso divenivano o continuavano a essere prede». E ciò «col consenso non solo collettivo, ma anche dei genitori affidatari». Di più: si racconta di «abusi sessuali sui ragazzi da parte dei genitori affidatari, siano essi uomini o donne, e di un atteggiamento compiacente nei confronti delle “strane” attenzioni del Fiesoli su ragazzi». Ed erano proprio i genitori affidatari a introdurre gli adolescenti nella stanza del Profeta, e se preso dall’imbarazzo il ragazzino veniva rimproverato, «…ma lasciati andare! Rodolfo fa così con tutti, è normale, ti leva questa materialità!».

    Anche dopo la condanna del 1985: è del 1999 il primo libro sul Forteto edito dalle prestigiose edizioni del Mulino, “Universo simbolico, ethos, areté e regole di relazione nel mondo del Forteto». E la rivista letteraria “Testimonianza” a pubblicare nel 2001 l’articolo “Le libere donne del Forteto”. E nel 2003 il secondo libro del Mulino, “La strada stretta. Storia del Forteto”.

    La senatrice Franco con foulard

    MA CHI ERANO I PROTETTORI? Nel febbraio 2010 il gruppo Pd al Senato presentava il libro dello stesso Fiesoli, «Una scuola per l’integrazione». E viste le attuali idee bersaniane dell’ora di omosessualità a scuola, non è da escludere che sia proprio il Fiesoli l’ideologo morale di questa iniziativa e il prossimo ministro dell’istruzione dopo averlo “amnistiato”. E chi organizzò quell’evento? La senatrice Vittoria Franco, quella tanto preoccupata per il “non fenomeno” del “femminicidio”.
    E – parole della commissione d’inchiesta – dal Forteto sono passati Piero Fassino, Susanna Camusso, Rosi Bindi, Livia Turco, Antonio Di Pietro (che andò a parlare di pedofilia), Tina Anselmi, e poi giudici minorili, avvocati, medici. E la Carovana della Pace guidata da Alex Zanotelli – l’amico degli immigrati – che andò in visita nella struttura definendola il luogo dove «più famiglie alla luce del Vangelo vivono controcorrente». Si, forse il Vangelo secondo Zanotelli.
    Ora la Regione Toscana si costituirà parte civile nel processo contro il “mostro democratico”, ma è tardi, dovevano pensarci trent’anni fa. O almeno, un paio d’anni fa.
    E il presidente di Legacoop Toscana, a cui il Forteto è associata, si preoccupa dei suoi affari e del suo business, puntualizzando che «è giusto fare luce sui reati, ma bisogna difendere l’azienda agricola».
    Naturalmente tutti gli amici del Fiesoli e della sua setta vorrebbero che questa storia fosse dimenticata, faremo in modo che se ne parli.

    Il Forteto è solo in nuce quello molti vorrebbero divenisse un “esperimento globale”: omosessualità come norma. E la normalità degradata a ribellione.

    Fonte: losai.eu

    1. giovanna

      Ma è una storia allucinante !

      1. ciccio

        purtroppo non posso che confermare la veridicità di questa storia.

        1. Victoria

          Come fai a dirlo? Ho un amico che vive al Forteto e dice che non ha mai visto niente, che si tratta solo di un complotto.

  3. Il Filarete

    Il geometra Bersani da Bettole di Piacenza ha voluto provare un brivido di tragressione e ha promesso ai gay (ma cosa avranno di gaio questi acconti di morte?) che avrebbe tolto la libertà di pensiero e di parola al resto degli italiani. Non solo ma, dimentico che solo Satana fa le cose al contrario, ha promesso anche matrimoni tra omosessuali, transessuali, e giù con l’alfabeto. Poco importa che i gay (?) siano un’infima minoranza di spostati mentali e spirituali. L’importante è entrare nel main-stream.
    Ma il geometra forse non sa che questa strada lo porterà direttamente nel buco del lavandino, dove scorrerà con i liquami, confluirà nelle fogne, e non ne uscirà più. Bacherozzo rosso.

  4. Enrico

    Ecco il modo peggiore per riformare l’Italia: rinunciare alla propria identità e storia per fare il copia-incolla con la Germania sul commercio di bambini, con la Francia sulla legge elettorale, e così via.
    Se loro hanno venduto la fantasia al Financial Times sono cavoli loro.

  5. gianluca s

    Le intenzioni di Bersani in merito a coppie omosessuali, adozioni, smantellamento di quel poco che resta della Legge 40, ecc, erano già note e dichiarate. Assordanti i clamori dei contrari, al’interno del Pd.. Infuocate le dichiarazioni di Rosy Bindi ( ma non era il Presidente Pd?) e dei vari cattolici negoziabili..
    Per quanto riguarda, poi, la legge sull’omofobia, non bastano le tutele attuali, valide per ogni cittadino?
    Con una legge del genere, saranno potenzialmente incriminabili tutti coloro che dissentono rispetto ai “matrimoni” omosessuali, incluso il sottoscritto, come già sta avvenendo in varie parti del mondo, vedi Il Canada. PD, Protettiva e Democratica.

  6. ale

    Spero proprio che non passi alcuna legge riguardo al reato di omofobia, così voi continuerete a essere liberi di oltraggiare gli omosessuali e di negare i più elementari diritti.
    Io e tanti altri, allo stesso modo, saremo liberi di affermare che la vostra religione è il peggiore ostacolo al progredire della civiltà, e potremo continuare a insultarvi, ostracizzarvi ed emarginarvi come meritate.
    Viva la libertà.

    1. giuliano

      mi spieghi per favore cosa c’entra l’omofobia e il diritto ??
      1) l’omosessuale è una persona e gode del rispetto in quanto tale
      2) l’omosessuale in quanto omosessuale manifesta un disturbo della sfera sessuale che può essere dovuto alla nascita (pochi casi) o ad abuso sessuale di comportamento. Quindi può essere curato e recuperato e se c’è ancora la libertà sono padrone di affermarlo.
      3) non esiste alcun diritto di matrimonio per l’omosessuale perchè tale diritto gli è negato dalla natura
      Sono cose ovvie queste ma se vengono contestate allora significa una grande malafede e una meschinità dovuta all’asservimento politico quale droga

  7. Quercia

    …e per fortuna in cima al programma elettorale del PD c’è la moralità. Mi sa che l’ha confusa col moralismo.

    La cosa che personalmente mi urta di questi politici è che indossano una maschera diversa a seconda dei loro interlocutori. E’ lo stesso Bersani che durante il confronto a 5 delle primarie aveva detto di ispirarsi a Papa Giovanni? Vorrei ricordare che nell’enciclica forse più famosa, papa Giovanni “Pacem in Terris” riguardo al matrimonio scrive “La famiglia, fondata sul matrimonio contratto liberamente, unitario e indissolubile, è e deve essere considerata il nucleo naturale ed essenziale della società” e continua “Verso di essa vanno usati i riguardi di natura economica, sociale, culturale e morale che ne consolidano la stabilità e facilitano l’adempimento della sua specifica missione.”

    Altro che divorzio breve. Se almeno avessero il coraggio di dire..il mio idolo è marx. Uno lo apprezzerebbe di più.

    PS non uno straccio di politico che si richiama ai valori cattolici che dica con altrettanto coraggio quello che disse papa Giovanni..che proponga come ricetta per uscire dalla crisi dei provvedimenti e delle misure” di natura economica, sociale, culturale e morale” per migliorare la stabilità delle famiglie.

  8. viccrep

    Ecco alla grande i primi danni etici e di offesa alla persona dichiarati da Bersani.

I commenti sono chiusi.