L'intervento di monsignor Camisasca alla presentazione del libro “Lasciando questi ragazzi”. «Nagai merita di essere riconosciuto come “il” santo del nostro tempo»
Sueichi Kido è uno degli ultimi hibakusha del Giappone, aveva cinque anni quando scoppiò l'ordigno nucleare nella sua città. «Ho paura che il conflitto degeneri, mi spaventa anche il riarmo della Germania», dichiara a Tempi
Dal convento di Nagasaki rimasto in piedi dopo l'esplosione, ai padri gesuiti illesi perché vivevano «il messaggio di Fatima». La città crollava, ma nel suo cuore qualcosa resisteva.
Alle 8.15 del 6 agosto 1945, l'aereo Usa Enola Gay lanciò la bomba atomica sulla città facendo 140 mila morti. Il sindaco della città ha chiesto "una politica energetica che abbia a cuore la sicurezza delle persone".