Suicidio elettrico e intelligenza artificiale. Cosa c’è su Tempi di marzo

Di Redazione
04 Marzo 2023
Il bando dei motori a benzina e diesel, un’indagine sulla crisi del lavoro e un’inchiesta su uomo e Ai. Guida ai contenuti del nuovo numero del mensile
La copertina del numero di marzo 2023 di Tempi, dedicata alla transizione alle auto elettriche decisa dall’Unione Europea

La copertina del numero di marzo 2023 di Tempi, dedicata alla transizione alle auto elettriche decisa dall’Unione Europea

«La messa al bando in Europa dei motori a benzina e diesel nel 2035 è un vero disastro. Nessun vantaggio ambientale, solo guai per la nostra economia. Così ci consegnamo alla Cina». È dedicata al “Suicidio elettrico” europeo la copertina di Tempi di marzo, in arrivo via posta per i nostri abbonati full e già disponibile nello sfogliatore digitale per tutti gli abbonati. Ne parla a Leone Grotti un big dell’automotive, Marco Bonometti, presidente di Omr, che sottolinea come questa transizione distruggerà molti posti di lavoro.

Lavoro, gas e Meloni

E al lavoro è dedicato un lungo approfondimento del numero di marzo: Caterina Giojelli parla dei lavoratori “introvabili”, Emmanuele Massagli di un’Italia sempre più anziana e Giancarlo Cesana del lavoro non retribuito di “dare se stessi”. Nel numero di marzo di Tempi si parla poi di gas, sviluppo e “Piano Mattei” con articoli e analisi di Simone Cantarini e Lorenzo Castellani, mentre Peppe Rinaldi intervista uno dei principali attori del trasporto marittimo tra Sicilia e Calabria, Vincenzo Franza, che dice “sì” al ponte sullo Stretto.

Su Tempi di marzo spazio alla politica internazionale, con Rodolfo Casadei che racconta attriti e antipatie di due paesi, l’Italia e la Francia, comunque costretti a cooperare su più fronti. Del presidente del Consiglio parla invece il politologo Giovanni Orsina, intervistato da Emanuele Boffi sulla via che dovrebbe prendere la conservatrice Giorgia Meloni, senza rivali in Italia e corteggiata dai popolari in Europa.

Intelligenza artificiale e secolarizzazione

C’è poi una lunga inchiesta di Piero Vietti sull’intelligenza artificiale: le macchine sono pronte a rimpiazzarci? Nì. Abbiamo poi letto per voi (e ve li consigliamo) i nuovi libri di Alberto Mingardi, Annalena Valenti e Antonio Gurrado, ma se preferite il cinema c’è Simone Fortunato che suggerisce tre film da non perdere. Nel nuovo numero di Tempi c’è anche Giovanni Maddalena che prova a sfatare un doppio luogo comune: la secolarizzazione è un’opportunità o una disgrazia? E poi c’è un grande ritorno, il Correttore di bozze, che adesso avrà una rubrica tutta sua, “Lettere dal Correttore”: questo mese si esercita sulla grandezza di Maurizio Costanzo e di Elly Schlein.

Carrellata finale per un numero imperdibile di Tempi, quello di marzo: Fabrice Hadjadj sulla figura di Faustina Minore, monsignor Massimo Camisasca che risponde ai lettori, un imperdibile Henri Hude sugli ambientalisti, Marina Corradi su “La seconda via di Alessandro Garilli”, Pier Paolo Bellini su internet e i media, Berlicche alle prese con «un lavoro imponente, Le Riscritture», Fabio Cavallari sulla nuova giunta Fontana in Lombardia, Renato Farina sugli aiuti degli armeni ai turchi dopo il terremoto, Lorenzo Malagola sul caso Cospito e il direttore Emanuele Boffi che scrive l’editoriale del numero sui fervorini da cui siamo bombardati h24 su clima, aborto, auto elettriche, emergenza fascismo… che hanno tutti il medesimo schema: spiegarci il mondo “come dovrebbe essere”.

Non vi resta che sfogliare il numero di marzo. In attesa della copia cartacea (se siete abbonati full) potete farlo qui, come possono farlo tutti gli abbonati digitali. E se non siete ancora abbonati… abbonatevi! Buona lettura.

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