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La preghiera del mattino

Su Ucraina e Gaza è l’ora dei “mediani”

Di Lodovico Festa
23 Maggio 2025
Per la pace hanno fatto di più il Papa e Meloni che i vari "volenterosi". Servono scelte internazionali che non siano affidate solo al bisogno di protagonismo. Rassegna ragionata dal web
Le devastanti conseguenze dell'attentato missilistico della Russia a Sumy, in Ucraina
Le devastanti conseguenze dell'attentato missilistico della Russia a Sumy, in Ucraina (foto Ansa)

Su Dagopsia si scrive: «Come abbiamo avuto modo di sottolineare su questo disgraziato sito più volte, Giorgia Meloni soffre per la sua impotenza politica di diventare il "pontiere" mediatore per far dialogare Stati Uniti ed Europa. L’attivismo di Macron, Starmer, Merz e Tusk, ha fatto precipitare la premier in un cono d’ombra, da cui ha provato a tirarsi fuori maldestramente organizzando la "tavoletta rotonda" con JD Vance e Von der Leyen, ieri a margine della messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV».
Per i caciaroni romani e quel disperato affarista-a-rischio-di -rimanere-senza-affari di Matteo Renzi non è un bel periodo, hanno strillato per giorni sull’infinita marginalità della Meloni e adesso se la trovano a organizzare con Leone XIV, Volodymyr Zelensky e J. D. Vance trattative russo-ucraine in Vaticano (mossa che, al di là dei risultati concreti, ha messo in difficoltà Mosca molto di più che gli strilli dei “volenterosi”) e insieme il governo italiano converge con Friedrich ...

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