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Gli spiriti dell’isola è quanto di più vicino a un racconto di Flannery O’Connor potete trovare al cinema. Lo dirige Martin McDonagh che aveva già diretto lo splendido Tre manifesti a Ebbing, Missouri, altro racconto marchiato a fuoco dallo stile e dal linguaggio della scrittrice americana. Gli spiriti dell’isola è una sorta di apologo cruento e sgraziato sull’insensatezza del Male. In un’isoletta al largo dell’Irlanda, un secolo preciso fa, la vita tranquilla degli isolani è sconvolta dal litigio di due amici. Per motivi che non vengono mai detti (ed a un certo punto si ha l’impressione che persino loro si siano dimenticati la causa), i due non si rivolgono più la parola. Non mi vai più a genio, dice l’omone grosso all’altro. Non gli va più a genio perché vorrebbe fare qualcosa di grande nella vita tipo suonare il violino e non perdere tempo a bere al pub. L’altro si offende, non ci sta e lo cerca, lo stuzzica, non gli dà pace. Alla fine, l...
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