Ricordate quando scrivevano della “Tangentopoli abruzzese”? Il caso Del Turco

Di Redazione
20 Settembre 2012
Quando Del Turco fu arrestato all'alba del 14 agosto 2008, la procura disse di avere «prove schiaccianti» contro di lui. Oggi quell'inchiesta arranca ed è più chiaro chi furono le vittime e chi i carnefici di quella storia. Ma chi risarcirà l'ex governatore dell'Abruzzo?

I lettori di Tempi conoscono la vicenda di Ottaviano Del Turco, l’ex governatore dell’Abruzzo che parteciperà venerdì all’incontro “Aspettando giustizia” a Milano. Accusato di essere al centro di un giro di tangenti, dopo anni di ricerche e rogatorie internazionali di quella “montagna” di soldi non è saltato fuori nemmeno un centesimo. Però a lui, nel frattempo, è stata rovinata la vita.
Ciò che qui ci proponiamo di fare è di ricordare, attraverso le immagini delle prime pagine di giornali, i giorni dell’arresto di Del Turco. Ricordare non per spirito di rivalsa, ma per mettere una pulce nell’orecchio a chi – troppo spesso – si fa trascinare in condanne preventive in base a ciò che trova scritto sui giornali e sentito durante i tg. Eppure bisognerebbe sempre ricordare che quella è “una” versione della storia. Quella di chi accusa. E che le “prove” portate a supporto della propria ipotesi sono filtrate attraverso un media che le seleziona a seconda dell’orientamento ideologico o della battaglia politica che persegue.

Quando Del Turco fu arrestato all’alba del 14 agosto 2008, la procura disse di avere «prove schiaccianti» contro di lui. Oggi il giudice (Nicola Trifuoggi) che ha pronunciato quell’incauta frase è andato in pensione e il grande accusatore (Vincenzo Angelini) sta passando – lui – guai seri con la giustizia. Eppure quei giorni dopo l’arresto i titoli dei giornali, i commenti degli editorialisti, le dichiarazioni dei politici erano tutti all’insegna della condanna della “Tangentopoli abruzzese”. Oggi, quattro anni dopo, quell’inchiesta arranca, e – sebbene sui giornali ci si dimentichi di segnalarlo – è più chiaro chi siano state le vittime e chi i carnefici del caso. Ma chi risarcirà Del Turco del danno subito? Dei 28 giorni di carcerazione preventiva? Dei tre mesi ai domiciliari? Del fatto che fu costretto a dimettersi da governatore dell’Abruzzo? Venite anche voi venerdì 21 ad ascoltarlo.

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Per chi volesse ancora meglio approfondire la vicenda, consigliamo un bel libro di Maurizio Tortorella, La gogna, edito da Boroli editore che dedica un capitolo alla ricostruzione dei giorni dell’arresto.

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12 commenti

  1. darkcg

    Cosa vorreste dire, che Del Turco improvvisamente è diventato un santo? Francamente io non ci credo. Vi ricordo che dalla casa di Del Turco “sparirono” improvvisamente dei documenti, a causa di un “furto” avvenuto nella sua abitazione poco dopo l’arresto. Questa è gente che passa gran parte della vita a capire non solo come rubare ma anche come uscirne indenni. E guarda caso, dalla casa di Del Turco, si rubano non soldi, non beni ma carte, carteggi e scartoffie. Ma per favore. Cos’è, un articolo di riabilitazione?

  2. luigi lupo

    Sbaglio o Del Turco guidava una giunta di centrosinistra? Come mai le toghe rosse e comuniste si erano permesse di indagare su dei comunisti?

    1. Charlie

      Non ragiono per schemi.

      Cioè non ragiono come la Bocassini, che recentemente, per dei pagamenti di un “pizzo” alla mafia da parte di alcuni imprenditori del nord, ha condannato in blocco tutta la classe imprenditoriale come collusa.

      Quindi non ho mai pensato che tutte le toghe siano “rosse”.
      Che ce ne siano tante è vero e non è un mistero, comunque.
      Basta vedere il successo di “Magistratura democratica”.

      Per inciso, noto il solito vizietto della sinistra di autocelebrarsi sempre come buona, pura e santa, lasciando intendere che gli altri ( che non si definiscono “democratici” ) sono – per esclusione – “antidemocratici”, cioè brutti, sporchi e kattivi.
      La solita ” finesse ” !

      Magari quelli che han giudicato Del Turco non erano di quella corrente.

      Personalmente mi capitò un magistrato di quella fazione che svolse un processo civile molto corretto, in cui vennero riconosciute le mie ragioni e anche la mia controparte soccombente non fu massacrata.
      Insomma, un giudizio equilibrato.

      Però le premesse non furono tranquilliizzanti.
      Nello studio appeso al muro c’era un vistoso manifesto inneggiante a “Magistratura Democratica” !

      Un magistrato non dovrebbe mai esibire la minima preferenza in un giudizio in cui un cittadino è coinvolto.

      Comunque mi ricordo che i compagni giustizialisti del centro-sinistra abbandonarono subito il governatore dell’Abruzzo, come un lebbroso al suo destino.
      Chi lo difese, fin dall’inizio, sui giornali e nel Parlamento furono esponenti garantisti del centrodestra.

      Quando si commenta l’articolo in questione, bisognerebbe guardare alla luna e non al dito che la indica.

      1. luigi lupo

        Rileggiti la tua risposta che qualche schema lo trovi. Ti do, per questione di tempo due risposte.
        Per la Boccassini se ha detto quanto asserisci tu mi aspetto che qualche imprenditore la quereli.

        Per il tuo processo civile non capisco cosa centri il fatto che il giudice aveva quel manifesto. Non penso che la causa era se è meglio la destra o la sinistra, in ogni caso, se non è vietato da una legge o regolamento penso che si possa esporre. E poi sei così sicuro che tutti i magistrati appartenenti all’altra corrente non abbiano anche loro qualche manifesto?

        1. Charlie

          Innanzitutto un’osservazione, caro Darckcg.
          Usa con me il ” tu ” o il ” Lei “, come preferisci.
          Non il ” voi “, perché io rispondo per me stesso e non parlo a nome di nessun altro.
          Per capirci: non sono un opinionista di ” Tempi “, anche se spesso – ma non sempre – mi trovo a condividerne le posizioni.

          Del Turco, a capo di una giunta di centrosinistra, non è diventato un santo all’improvviso.
          Ma lentamente ha dimostrato di aver subito pesanti angherie.
          Le accuse rivoltegli, che sembravano inossidabili, si sono dimostrate inconsistenti.
          Così è’ stato messo fuori gioco come politico e umiliato come uomo da una stampa becera, modello ” sbatti il mostro in prima pagina “.

          Pensi che si è salvato la ghirba, grazie a un furto da lui commissionato grazie al quale ha nascosto le prove della sua colpevolezza?
          Ognuno è libero di fare le supposizioni più intriganti.
          Ma con le supposizioni non si va da nessuna parte.
          Una cosa è certa: le prove schiaccianti di cui erano in possesso i giudici – quelle da loro esibite come certe – si sono sgonfiate come soufflé.

        2. Charlie

          Riletto, ma non ho trovato nulla.
          Indicamelo tu, che facciamo prima.

          Quanto ho asserito io è quel che la ” sciùra “, capo del pool antimafia della procura di Milano, ha detto al termine di un blitz con 37 arresti in Lombardia:
          ” Finché la classe imprenditoriale italiana non capirà che paga di più stare con lo Stato che con l’anti Stato, non cambierà nulla ” .
          E siccome i ” cuor di leone ” in Italia son pochini, anche tra gli imprenditori – ma la cosa è comprensibile perché trattasi di un ” pezzo da 90 ” della magistratura – la tua aspettativa è destinata alla frustrazione.

          L’unico ad obiettare è stato il presidente dell’Unione artigiani, Walter Mariani:
          ” E’ evidente a tutti la necessità di eliminare completamente la ‘ndrangheta, ma queste esternazioni non portano a nulla. La Bocassini sembrava parlare alla totalità degli imprenditori e non è corretto “.
          Stop, fine.
          Da Squinzi, Presidente della Confindustria, invece, silenzio assoluto.
          Sarebbe stata un’occasione d’oro per denunciarla, considerata la pesantezza dell’offesa e visto che i magistrati, generalmente, si sentono sempre attaccati come categoria, se qualcuno si permette solo di criticare qualcuno di loro, e, avvalendosi delle funzioni cui son preposti, gli fanno un ” mazzo così ” .

          Se poi non hai capito la mia critica per il manifesto, non so se ci sei o mi fai.
          Se ci sei, mi ripeto.

          La magistratura è politicizzata, cioè è divisa in correnti politiche.
          ” Magistratura Democratica ” – come dire che le altre non lo sono – è forse la più potente ed è di sinistra.

          Se un cittadino, poniamo un imprenditore, affronta un processo e vede un manifesto di propaganda di quella corrente, teme giustamente che il giudizio sia sbilanciato a sinistra, a favore della sua controparte, poniamo un lavoratore dipendente, perché lì stanno e simpatie politiche del magistrato.
          Che anziché applicare il codice, lo può interpretare a suo capriccio, a favore della parte che certamente è socialmente più debole, ma che nel caso di specie può trovarsi dalla parte del torto per un’infrazione oggettiva al contratto di lavoro.

          La mia intenzione, come vedi, è quella di sollevare un problema di principio: l’imparzialità del giudice, che dovrebbe solo applicare la legge fatta dal Parlamento, e se ha delle preferenze, dovrebbe metterle da parte e avere soprattutto il pudore non esporle sfacciatamente.

          Io non so se i magistrati delle altre correnti usino mostrare, a loro volta, i propri manifesti.

          Tu, prima di esporre le tue critiche a Formigoni, ti sei, per caso, informato se i suoi colleghi governatori possono essere destinatari delle stesse critiche che fai a lui ?

          1. luigi lupo

            Nell’esprimere la mia opinione ho parlato di Formigoni? Se trovi un riferimento al Celeste imperatore sei bravi. In altri commenti, su altri articoli l’ho fatto, ma non ora quindi segui lo schema che siccome non la penso come te sono, automaticamente, contro l’imperatore.
            Lo schema che segui tu, e anche Tempi, è quello di criticare quella magistratura che si permette di indagare sui casi di corruzione in special modo dei politici.
            Quanti articoli Tempi ha dedicato alla corruzione e quanti invece contro i magistrati? Secondo te viviamo in un paese dove i nostri politici sono tutti dei santi? Fatti un giro in un bar in questi giorni e senti cosa ne pensa la gente anche alla luce di quanto è avvenuto alla Regione Lazio. Magari anche per questa vicenda andranno tutti assolti ma io rimarrò dell’idea
            che del marcio c’era e anche nei gruppi dell’opposizione.
            La critica che faccio io alla magistratura è che, purtroppo, non riesce a raccogliere prove sufficienti per ottenere le condanne, e quando magari le ha, ci pensa la prescrizione a mandare a casa pulita certa gente.
            Quando parli in quel modo della Boccassini non lo fai seguendo lo schema che qualsiasi cosa faccia non va mai bene? Questo è l’esempio di uno schema anche estrapolare quella frase. Tanto perchè tu lo sappia la Boccassini era a capo delle indagini anche nel 2009 quando in Lombardia ci fu un’altra retata che permise al ministro degli interni, Maroni, di andare in televisione a vantarsene.
            Per i manifesti rimango dell’idea che se non è vietato il magistrato lo può fare, anche quelli delle altre correnti.

          2. Charlie

            Tranquillo.
            Ho letto che non c’è alcun riferimento a Formigoni.
            Ma siccome l’hai fatto in altri commenti – e non di anni fa – mi sono riferito a quelli per dimostrare il mio assunto.

            A me che tu sia contro di lui ” non me ne può fregà de meno ” .
            Mi servo della tua idiosincrasia per il governatore per illustrare la doppia logica che usi.
            Che mi fa ridere e che, ovviamente, ti contesto.

            Criticare il comportamento politicizzato dei giudici di ” Magistratura Democratica ” è moralmente lecito solo dopo aver soddisfatto un ” a priori “: controllare innanzitutto che magistrati di diverse od opposte tendenze non si comportino allo stesso modo.
            Altrimenti non è lecito.

            Procedimento che però ti guardi bene di avviare quando sei tu a far le pulci a qualcuno di cui non condividi i comportamenti.

            Un errore è un errore, anche se è bilanciato da altri di segno contrario, mio caro.

            Quando ho parlato della Bocassini, l’ho ” segata ” non per un pregiudizio schematico, ideologico ma addebitandole un preciso sbaglio.

            So benissimo che ha fatto anche cose positive.
            Per le quali bisogna ringraziarla.
            Ma adesso non stavamo parlando di avvenimenti trascorsi, ma di un fatto recentissimo e in sé sempre positivo come quello di anni fa: aver assicurato alla giustizia dei criminali.

            Che per lei è stato però lo spunto per dire, stavolta, una stupidaggine: mettere sul banco degli accusati il tutto ( la classe imprenditoriale italiana ) anziché alcuni ( gli imprenditori collusi in questa vicenda ) .

            Nessuno può dire che i giudici sono tutti in mala fede.
            Così nessuno può dire che gli imprenditori sono tutti corrotti.
            Neanche la Bocassini, pur con tutti i successi realizzati nella lotta alla criminalità.

            Prendo atto che a te della cosa ” non te ne può fregà de meno “, perché hai schivato qualsiasi considerazione su questo punto.

            Quanto alla regione Lazio veramente è uno scandalo.
            E lo dico anche se so che politici di altri partiti si sono comportati allo stesso modo, come quei giudici che magari esibiscono manifesti alternativi a quelli di Magistratura Democratica nelle loro stanze.

            Come non ha mancato di evidenziare la Polverini allo smacchiatore di leopardi che, dimentico di Lusi e Penati, con insolente protervia, la invitava a dimettersi.

            Cosa che lui si guarda bene dal fare.

          3. luigi lupo

            Ti posso assicurare, così lo diventi anche tu, che sono tranquillissimo.
            Certo che se di Formigoni non ti interessa niente trovo strano che vai a riprendere commenti, sempre attuali, che avevo fatto in altre occasione, comunque..
            Comunque io continuerò a seguire i miei “schemi”, come tu sicuramente continuerai con i tuoi.
            Tempi continuerà a seguire il suo di schema che è quello di dedicare articoli su vicende di anni fà senza commentare vicende attualissime, ma che, evidentemente, non hanno ancora portato a evidenziare errori da parte di magistrati. Parlare dei 200.000 pensionati al minimo che devo restituire, fra tutti, quanto si sono mangiati i deputati del Lazio evidentemente gettava troppo discredito sui politici. D’altronde ognuno segue il suo di schema.

            ciao io ho finito.

          4. Charlie

            Non sei tranquillo, ma agitato peggio di una biscia, perché non sei capace di restare su un argomento e svicoli a destra e a manca, perché ti rifiuti di prendere atto:

            1°) che nella dimostrazione del corretto, o scorretto, utilizzo della logica non si procede per compartimenti stagni.

            2°) che i magistrati possono fare cose buone ma anche dire corbellerie, come ti ho messo sotto il naso con il mio esempio concreto.

            3°) che i magistrati devono essere imparziali e non tenere comportamenti che diano anche solo il sospetto di non esserlo.

            4°) che uno sbaglio è un sbaglio, anche se diventa un comportamento generalizzato.

            5°) che lo schifo alla regione Lazio va a braccetto con lo schifo dei comportamenti di Lusi e Penati, e che citare solo lo schifo che degli avversari è troppo comodo.

            E preciso ancora:
            non è che a me di Formigoni non interessa niente.
            Anche qui dici un’inesattezza.
            Io ho detto che non me ne frega niente che tu sia contro di lui, in fin dei conti.

            Che poi tu abbia punti di vista diversi dai miei questo è evidente, ma ciò non impedisce di confrontarsi sulla logica dei ragionamenti a sostegno delle proprie tesi.
            Io ho sostenuto con esempi che la tua vacilla e di conseguenza anche le tue tesi.
            Tu non hai controbattuto ai miei ragionamenti con altri.
            Hai detto che ti piace tenerti i tuoi punti di vista.
            Fai pure, ci mancherebbe.

            Anch’io ho finito.

          5. luigi lupo

            Scrivo solo per farti sapere che ho letto la tua risposta.

          6. Charlie

            Ti ringrazio sinceramente per la tua cortesia.

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