ProVita presenta al Senato il “Patto per la famiglia naturale”

Di Alessandro Fiore
13 Aprile 2016
Stamattina in una conferenza stampa al Senato l'associazione ProVita onlus ha presentato ai giornalisti il "Patto per la famiglia naturale".

pl_famiglia1Stamattina in una conferenza stampa al Senato l’associazione ProVita onlus ha presentato ai giornalisti il “Patto per la famiglia naturale”. Il “Patto” è uno strumento capace di rappresentare tutti quei cittadini che credono nei valori della famiglia naturale e della Vita. Ha introdotto l’incontro il senatore di Forza Italia Lucio Malan, evidenziando l’importanza dell’iniziativa e la sua trasversalità: un “Patto” che, al di là dei diversi partiti politici, crea unità tra i candidati pro-family.

Il presidente di ProVita, Toni Brandi, ha ricordato «il milione del Family day, che in 10 giorni si è radunato al Circo Massimo e che rappresenta altri milioni di famiglie che sono preoccupate per l’avanzata del gender, dell’educazione sessuale, e dei matrimoni e adozioni gay nella società; milioni di famiglie che sono determinate a contrastare la rivoluzione antropologica in atto. Il Patto – ha annunciato Brandi – potrà essere sottoscritto dai candidati sindaci nei capoluoghi di Provincia e dai candidati sindaci e consiglieri comunali nei capoluoghi di Regione».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Il “Patto per la famiglia naturale” (leggere qui il testo completo) contiene precisi impegni politici a livello locale che manifestano principi fondamentali in materia di famiglia e vita. Nel preambolo si dichiara che «il bene comune può essere realizzato solo attraverso la promozione senza compromessi della Vita e della famiglia naturale fondata sul matrimonio». Solo la stabilità di un’unione biologicamente e psicologicamente complementare può edificare il bene comune: un dato confermato da innumerevoli studi sociologici. Uno per tutti, quello pubblicato nel 2013 dal prof. Pliego Carrasco della Universidad Autonoma de Mexico: potente metanalisi dei 351 studi più significativi svolti in tredici paesi democratici, sul rapporto tra benessere e diversi modelli di famiglia. La famiglia naturale fondata sul matrimonio produce più benessere per tutti e sotto ogni aspetto: salute mentale e fisica, situazione economica, tassi di delinquenza, risultati scolastici, tassi di violenza e abusi nei confronti di donne e di bambini, ecc.

Il richiamo alla famiglia “naturale” nel Patto sta a significare che la famiglia ha diritti e doveri preesistenti allo Stato, corrispondenti cioè al diritto naturale. In questo senso l’art. 29 della Costituzione riconosce la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”. Altro articolo della Costituzione menzionato nel documento è l’art. 30 che riconosce il diritto e il dovere dei genitori a istruire ed educare i figli. Infine l’art. 31 Cost., forse l’articolo della Costituzione meno conosciuto e meno applicato, in cui si dichiara che la Repubblica «agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia […] con particolare riguardo alle famiglie numerose», e tutela «la maternità, l’infanzia e la gioventù».

Da questi principi discendono gli impegni concreti contenuti nel “Patto”: i candidati firmatari si impegneranno a «opporsi a ogni tipo di propaganda gender o lgbt», mediante l’istituzione di «una commissione permanente che vagli i progetti didattici e i libri di testo che si vogliono introdurre nelle scuole», e di uno «sportello di ascolto al Comune o ai Municipi che raccolga e dia seguito alle eventuali denunce di genitori che si sentissero scavalcati dalle scuole nel loro insostituibile ruolo educativo». I candidati si impegneranno – nei limiti del possibile – a «introdurre, potenziare e moltiplicare le iniziative di sostegno economico a favore della famiglia», mediante la rimodulazione delle imposte e tariffe comunali, un contributo economico a favore di chi svolge lavoro casalingo, e la previsione di diversi buoni per l’accesso ai servizi alla persona. Il “Patto” prevede pure l’impegno a «incrementare l’efficienza e la presenza di nidi d’infanzia o micro-nidi»; a sostenere la vita nascente, a livello locale, mediante aiuti a ragazze madri o con gravidanze difficili, promuovendo concrete alternative all’aborto, e garantendo che l’obiezione di coscienza alle pratiche abortive possa essere agevolmente esercitata; e a “contrastare culturalmente e giuridicamente il riconoscimento pubblico di unioni gay”.

ProVita ha dichiarato che la sottoscrizione dei candidati per la amministrative al “Patto” naturalmente non implica l’adesione di ProVita a nessun partito o candidato in particolare. Si tratta di un’indicazione agli elettori dell’adesione a certi principi fondamentali in materia di famiglia e vita. ProVita pubblicherà i nomi dei candidati che avranno firmato il “Patto” e sosterrà quelle iniziative dei candidati eventualmente eletti, tese a realizzare gli impegni contenuti nel “Patto”. Il candidato potrà utilizzare nella sua campagna elettorale il “bollino di garanzia” di ProVita, il quale è stato mostrato ai giornalisti alla fine della conferenza stampa di stamattina. I primi candidati aderenti al “Patto” saranno pubblicati verso la fine del mese sul sito di ProVita onlus.

Una iniziativa importante quindi, che mira a rispondere a quel desiderio di unità dei cittadini presenti ai “Family Day”, ma che sono solo una piccola parte di tutte le famiglie che si oppongono alla rivoluzione antropologica.

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