Il Papa all’Angelus: «La fede non è la panna che decora la torta. Ed è sempre incompatibile con la violenza»

Di Redazione
18 Agosto 2013
Papa Francesco spiega che la "divisione" che Gesù porta significa che la fede non è mai neutra, ma implica «rinunciare al male, all'egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio»

Durante l’Angelus di oggi papa Francesco ha spiegato le letture di questa domenica, riflettendo in particolare sul passaggio in cui Gesù dice di non essere venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione. «Questo – ha sottolineato il Papa – significa che la fede non è una cosa decorativa», non è un «compromesso a tutti i costi», eppure fede e violenza «sono sempre incompatibili». «Gesù è la nostra pace, è riconciliazione! Ma questa pace non è neutralità, non è compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi». Al termine della preghiera il Papa ha chiesto una preghiera «per le vittime dell’affondamento del traghetto nelle Filippine e per le famiglie» e di continuare a pregare per la pace in Egitto.

LO SGUARDO SU GESU’. «Nella liturgia di oggi – ha detto il Papa – ascoltiamo queste parole della lettera gli Ebrei: “corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che da origine alla fede e la porta a compimento”. È una espressioen importante in questo anno della fede. Anche noi in questo anno teniamo lo sguardo fisso su Gesù, perché la fede che è il nostro sì alla relazione filiale con Dio viene da Lui, da Gesù. È lui l’unico mediatore di questa relazione tra Dio e il nostro padre che è nei cieli. Gesù è figlio e noi siamo figli in Lui.

LA PACE E LA SPADA. «Ma c’è anche una parola di Gesù che ci mette in crisi nella liturgia di questa domenica. Gesù dice: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico ma divisione». Questo significa che la fede non è una cosa decorativa, ornamentale, vivere la fede non è decorare la vita con un po’ di religione, come se fosse una torta decorata con la panna. No, la fede non è questo. La fede comporta scegliere Dio come criterio base della vita e Dio non è vuoto, non è neutro. Dio è sempre positivo, dio è amore e l’amore è positivo. Dopo che Gesù è venuto nel mondo non si può fare come se Dio non lo conoscessimo, come se fosse un ente astratto. No. Dio è misericordia, fedeltà, vita che si dona a tutti noi. Non è che Gesù voglia dividere gli uomini tra loro. Gesù è invece la nsotra pace, ma la sua pace non è la pace dei sepolcri, Gesù non porta neutralità, questa pace non è un compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù significa seguite il bene, la verità, la giustizia, anche quando comporta sacrificio. E questo può dividere. Ma non è gesù che divide. Lui pone il criterio: obbedire al proprio io o a Dio? In questo senso Gesù è segno di contraddizione. Questa parola non autorizza affatto l’uso della forza per diffondere la fede, la forza del cristiano è l’uso dell’amore. Fede e violenza sono incompatibili».

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1 commento

  1. beppe

    certo, chi vuole capire ha capito chi sta facendo violenza e chi la sta subendo. però dopo quasi 70 anni non si può dire ad alta voce che dei cristiani vengono colpiti dagli islamici per…paura che facciano ancora peggio. da obama in giù siamo circondati da codardi che sono forti solo con i deboli. vigliacchi vigliacchi vigliacchi. intanto in italia il solito fighetto islamico che di vanta della sua ”cittadinanza” ( chiedere a magdi cosa vuol dire sentirsi italiano ) comincia ad avanzare pretese ridicole ancora prima di aver fatto qualcosa in perlamento. vergogna.

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