Ci vorrebbe un appello in difesa dei Monty Python e di “Loretta”. Un appello – un po’ divertito e all’insegna del buonumore, senza lagne e vittimismi come si conviene ad una pellicola irriverente – perché non sia cancellata una delle scene più divertenti e acute del film Brian di Nazareth.
Noi lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo. Già dieci anni fa pubblicammo su tempi.it uno spezzone del dissacrante film dei comici inglesi in cui uno dei personaggi, Stan, dice: «Voglio essere Loretta. È un mio diritto di uomo essere donna». La scena era una grandiosa presa in giro dei gruppuscoli degli anni Settanta che si perdevano in arzigogoli ideologici senza capo né coda, dando, infine, sempre la colpa di tutto “ai romani” (cioè al potere).
Il film è del 1979 e certamente allora i Monty Python non potevano immaginare che quelle loro battute su “uomini che vogliono essere donne anche se non hanno l’utero” sarebbero un giorno diventate realtà e che anche le loro parole avrebbero assunto col tempo un altro (e molto più cogente) significato.
Non si può più ridere di niente?
È notizia di questi giorni che a John Cleese, uno degli autori del gruppo inglese, sia stato consigliato di togliere la scena del film dalla trasposizione teatrale perché essa potrebbe offendere le persone transgender. Cleese, che già altre volte ha avuto modo di scontrarsi con il movimento woke, ha rifiutato.
Quando pubblicammo il video sul nostro sito, nel 2014, era sulle prime pagine dei giornali una storiaccia sul “mammo” che aveva partorito tre figli e ci parve perfetta la battuta finale dello sketch dei Monty Python, in cui si dice che la pretesa di Stan non è una battaglia contro gli oppressori, ma «contro la realtà».
Da allora, e nel giro di una decina d’anni, ci si è spinti ancora un po’ più in là. Adesso che è considerato normale che un uomo possa essere una donna, che possa partorire, che sia un suo diritto farsi chiamare Loretta, si chiede di censurare chiunque osi dire il contrario. Non si può più ridere di niente? Anche questa è una “battaglia contro la realtà”.