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«È una lotteria, questa è la tragica consapevolezza di chi vive in Ucraina»

Di Annalisa Teggi
25 Agosto 2023
Il rischio di mancare l'allerta, i missili sopra le auto imbottigliate, gli attacchi notturni che riducono a zombie, la regola dei due muri, i cari “persi” non in guerra ma per la guerra. La quotidianità di Marina e Regina, tra Bucha, Kiev e l'attesa dell'inverno
ucraina bucha
Una famiglia cammina davanti a macchinari militari russi distrutti per strada, a Bucha, la città che è stata riconquistata dall'esercito ucraino, a nord-ovest di Kiev (foto Ansa)

«Vedi, questa zona rossa indica dove c’è l’allerta in questo momento, ma di sicuro a breve anche quest’altra zona diventerà rossa», Regina spiega come funziona l’applicazione che usa di più sul suo telefono. Si chiama Alert e indica in tempo reale le regioni dell’Ucraina su cui è previsto un attacco. Mentre parla, come previsto, anche la zona limitrofa s’accende di rosso, è la regione di Kiev. Se lei e sua madre fossero lì, dovrebbero scendere nei rifugi. Ogni attività privata o pubblica s’interrompe. Hanno imparato la procedura, fa parte della loro nuova normalità al punto che talvolta qualche allerta sfugge, magari se si sta cucinando e il telefono non è a portata di mano.
Oppure ci si trova in un contesto in cui non si può fare altro che aspettare. A Regina è capitato di essere imbottigliata nel traffico con suo marito e hanno riconosciuto il rumore dei missili in avvicinamento, l’allerta era sfuggita. Le auto erano bloccate, uscire a piedi non avrebbe risolto molto e dunque hanno ...

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