Legge omofobia. Fallito il blitz, la battaglia riprende a settembre con gli emendamenti (anche da sinistra)
La legge sull’omofobia non sarà votata dalla Camera dei deputati prima del prossimo settembre, dopo la chiusura del Parlamento per le ferie estive. Secondo le ricostruzioni dei giornali, a far saltare il blitz notturno tentato due giorni fa a Montecitorio dai promotori delle nuove norme è stata la divisione dell’aula (semideserta) sui termini, in particolare sulla parola “apertamente”. La modifica proposta dalla commissione Affari costituzionali mirava a limitare lo spettro dei potenziali colpevoli: invece di punire chi «istiga a commettere o commette» atti cosiddetti omofobi o transofobi, il testo avrebbe colpito che «apertamente istiga a commettere o commette» quei reati. Un emendamento che da alcuni era considerato insufficiente e che comunque era stato bocciato dalla commissione Giustizia. Di qui la disputa che non ha consentito alla Camera di bruciare le tappe. Ora si aspettano nuovi emendamenti che verranno proposti a partire dal 6 settembre, quando il dibattito si riaccenderà in Parlamento.
«LEGGE DI BANDIERA». A nulla è servito dunque il tentativo di fare approvare la legge prima dell’estate almeno alla Camera. Ma per Eugenia Roccella, parlamentare Pdl e capofila nella battaglia contro il ddl Scalfarotto-Leone, la fallita manovra agostana resta scandalosa. «A ciò si somma che il parere della commissione Affari costituzionali non è stato recepito all’interno del corpus del provvedimento e che la discussione in commissione Giustizia è avvenuta parimenti di notte, mentre gli emendamenti presentati, anziché essere esaminati, sono stati “contingentati” e ridotti ad un numero risibile. Tutto ciò conferma come questa legge nasca liberticida e, se queste sono le premesse, ci chiediamo cosa potrebbe accadere in seguito a provvedimento in vigore». Le parole della Roccella sono dure: «Nessuno dica più che si tratti di un problema di natura confessionale. La sinistra vuole fare una legge di bandiera rivolta a una parte minoritaria ma militante dei suoi sostenitori. È necessario che le forze realmente democratiche e liberali intervengano per evitare che si riduca lo spazio della libertà di pensiero, di espressione e di associazione garantite fin ora dalla nostra Costituzione».
L’EMENDAMENTO DI FIORONI. Anche a sinistra, però, si leva qualche voce di dissenso rispetto al progetto “liberticida”. L’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, cattolico del Pd, denuncia al Corriere della Sera il rischio che effettivamente «la legge possa essere usata contro la libertà d’espressione, di convincimento religioso». Per Fioroni bisogna fare in modo che «pensare e dire che il matrimonio sia solo tra un uomo e una donna non possa in alcun modo essere considerato discriminatorio e quindi sanzionato penalmente». Altrimenti, continua provocatoriamente l’esponente democratico, «io potrei essere condannato all’ergastolo». Onde «evitare dubbi interpretativi» Fioroni propone di inserire con un emendamento nella legge Scalfarotto-Leone l’esplicita esclusione dai reati previsti della «libera espressione e la manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, né le condotte comunque conformi al diritto vigente».
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5 commenti
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Non è fallito nessun blitz. I proponenti desiderano impedire emendamenti ostruzionistici, e per fare questo avevano bisogno di procedere alla discussione generale in agosto. Il regolamento della Camera prevede che il contingentamento dei tempi di approvazione di una proposta di legge, sia possibile quando il voto su emendamenti e testo finale si svolga durante il mese successivo a quello della discussione generale.
Questa rivista è l’ultima rimasta a prendere sul serio la Roccella. Tra l’altro, non si capisce perchè venga spacciata per cattolica.
Ih, ih, LG, che la Roccella sia cattolica o meno non lo so, non possiedo strumenti per la lettura del pensiero a distanza. Di sicuro c’è che lei non sa leggere: nell’articolo la nostra è presentata come ” parlamentare del pdl e capofila nella battaglia contro il ddl”. Battaglia condotta secondo le regole del nostro parlamento ben strumentalizzate dalla lobby lgbt come chiaramente specificato da lei.
Invece chi infrange la legge commettendo reati a suon di pompa di bicicletta ( e vantandosene ) è degna di essere ministro.
Per quanto riguarda qs rivista, per fortuna non unica a sostenere verità scomode e controcorrente (si come ha chiesto di fare il Papa), spero duri a lungo.
Che cada il governo con tutti i filistei e tutti i filibustieri.
Tanto l’Italia non la salvano lo stesso.
Meglio poveri liberi che poveri omologati
Cattolico del PD….. un ottimo ossimoro!!!!
cattolico e democratico è un ossimoro!!!!