L’amore inatteso, la scoperta di un Dio «umano e reale» [link url=https://www.tempi.it/videogallery/lamore-inatteso#.UTim09FYT1c]Trailer[/link]

Di Paola D'Antuono
07 Marzo 2013

Anne Giafferi è una regista francese ed è anche la moglie di Thierry Bisot, l’autore del bestseller d’oltralpe Catholique anonyme. Un libro autobiografico in cui Bisot racconta il suo percorso di fede e che sua moglie ha deciso di adattare nel film L’amore inatteso, in uscita il prossimo 21 marzo.

INCONTRI. Il protagonista, Antoine, è un brillante avvocato quarantenne, con una bella moglie – Claire, medico di professione –  e due figli. Un giorno la scuola del primogenito Arthur manda una lettera di richiamo ai suoi genitori e così Antoine va a parlare con l’insegnante del figlio. Pochi giorni dopo il colloquio con il professore Antoine riceve un invito per un incontro sull’introduzione alla fede religiosa, una sorta di catechismo per adulti. Si presenta alla prima seduta per educazione, ma quelle due serate a settimana diventeranno per lui indispensabili.

FEDE. Confrontarsi con la fede, mai questione fu più spinosa per il cinema. Farlo utilizzando i toni della commedia, poi, sembrerebbe pura follia. Eppure Anna Giafferi riesce nell’intento di chiudere fuori dalla porta qualsiasi tentativo di retorica o ferocia nei confronti della religione cattolica e racconta semplicemente l’incontro di suo marito (che qui è un avvocato) con la Grazia. Qualcosa che lei non ha incontrato e in cui continua a non credere, come la protagonista Claire, che vive il rapporto del marito con Dio come un tradimento e a cui si oppone con tutte le forze, sino a quando non capisce la bellezza di questa rivelazione. Antoine s’immerge nella ricerca di Dio controvoglia ma poi quegli incontri, insieme a gente che lui etichetta subito alla voce “sfigati”, smuovono in lui qualcosa che credeva sepolto sotto i ricordi fumosi delle preghiere serali di quando era bambino.

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CHI VUOL ESSERE AMATO? Nella Parigi illuminista e moderna che Claire e Antoine frequentano non c’è spazio per il cattolicesimo: «È la setta per eccellenza, sembrano tutti buoni perché è con la bontà che si appropriano della tua vita», dice un amico a Antoine, che ha provato a raccontargli la sua esperienza. Ma mentre il mondo attorno a lui banalizza e deride le sue scelte, Antoine sente che senza quella nuova scoperta, «l’amore di un Dio non inavvicinabile, come credevo da piccolo, ma umano, reale», la sua vita sarebbe stata destinata a rimanere immutata tra abitudini, conversazioni vuote e rapporti incompleti. Grazie alla domanda pronunciata dal prete catechista, «Chi vuol essere amato?» il protagonista capisce di essere alla ricerca di un amore paterno, lontano da quello che il padre naturale è stato in grado di concedergli. E si rende conto di essere diventato esattamente come non avrebbe voluto: un padre severo, teso, poco propenso agli abbracci, più tenero con la figlia minore, esattamente come il suo anziano genitore, che continua a preferire il figliol prodigo a lui perché «tu sei forte, intelligente, realizzato, hai tutto, lui non ha niente».

DIO È UMANO. Non mancano i momenti di leggerezza in un film che mira sopratutto a sfatare il mito secondo cui la fede sia obsoleta, lontana dalla vita reale e riservata a una certa tipologia di persone. Antoine è un avvocato di successo che prova un certo imbarazzo a stare nella stessa stanza con persone che imbracciano una chitarra e intonano il Padre Nostro, che non hanno fiducia nella Chiesa «e in quel tedesco con le scarpe di raso» ma vogliono disperatamente credere e cercano «l’entusiasmo nell’incontro con il Signore». Un entusiasmo che, come ripete il prete, «non è automatico, Dio sceglie quando toccare il nostro cuore». Il cuore di Antoine è toccato in un modo che  non avrebbe mai creduto possibile, a tal punto da spingerlo a comprare una Bibbia e leggerla di nascosto dalla moglie e dai colleghi, perché la paura di essere giudicato è più forte dell’affermazione della sua fede, almeno fino a quando il suo cambiamento non diviene così radicale da spingerlo a “confessare” a tutti la nuova condizione di cattolico. Una condizione che ha cambiato il suo rapporto con Dio e con le persone che ama e l’ha portato a una condizione di serenità che non avrebbe mai creduto possibile.

Vale il prezzo del biglietto?
Chi lo amerà? Chi non ha pregiudizi
A chi non piacerà? Chi parte prevenuto

@paoladant

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