La tragedia di Boston insegna che l’indifferenza verso le religioni genera traumi
Quando è emerso che i fratelli Tsarnaev sono i soli responsabili della strage di Boston, la cosa è parsa meno grave e i media hanno calato l’attenzione. Se uno dei risultati del contrasto al terrorismo dopo l’11 settembre è che oggi è davvero complicato mettere in piedi un attacco come quello alle Twin Towers, i fatti di Boston confermano però che non basta per stare tranquilli: sono sufficienti due persone per seminare morte e panico fra la gente.
Theo Van Gogh, regista olandese “colpevole” di aver filmato un corto sulla condizione femminile nelle società islamiche, fu ucciso nel 2004 da un giovane che fino a un paio d’anni prima conduceva una vita tranquilla, poi aveva iniziato a frequentare ambienti estremisti e – come i fratelli Tsarnaev – non era stato controllato benché trovato in possesso di scritti apologetici del terrorismo islamico. L’indifferenza verso le varie religioni, senza distinzioni e senza confrontarle con il diritto naturale, genera traumi. In particolare, la scelta di accogliere soggetti di fede islamica, per i quali la religione ha incidenza immediata nei comportamenti, disinteressandosi del loro reale inserimento in un contesto culturale e sociale di assoluto relativismo, non è indolore.
L’errore dei paesi occidentali sta nel non prestare attenzione all’insegnamento di Benedetto XVI a Regensburg: non aver affrontato la questione della presenza fondamentalista islamica in Occidente ha comportato non avere individuato percorsi di integrazione per i musulmani, e non aver preteso da tutti il rispetto di una base etica comune. Ci si può convincere, contro ogni dato obiettivo, che lo shahid di Hamas è un povero affamato che viene indotto al suicidio per disperazione dall’oppressione capitalistico-sionista, ma la realtà poi reagisce tragicamente e dimostra il contrario. Magari al traguardo di una maratona.
Articoli correlati
1 commento
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Grazie ad Alfredo Mantovano per l’articolo, condivido totalmente.