
Jackie. Non è la celebrazione che vi sareste attesi

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I quattro giorni successivi all’omicidio Kennedy visti con gli occhi della first lady.
Biopic anticonvenzionale: spiazzerà chi si aspetta un polpettone celebrativo. Anzi, è una cosa più complessa, un po’ cronaca asciutta, un po’ melodramma al femminile, un po’ ritratto interiore.
Certo, in questo film diretto dal cileno Pablo Larrain, autore di un altro biopic sfuggente su Neruda e prodotto da Darren Aronofsky che voleva farne una miniserie, domina gigantesca l’interpretazione di Natalie Portman che riesce a dare sfumature a un personaggio non semplice e soprattutto riesce ad essere credibile in un film dal budget ridotto e antispettacolare.
Così, Jackie è un bel ritratto a tutto tondo: la donna elegante attentissima all’immagine convive con quella distrutta delle ore del lutto e anche con quella ambiziosa nei giorni successivi all’attentato, quando mise in piedi un grande spettacolo funebre per dare gloria più che al marito a se stessa, pochi istanti prima che la Storia guardasse ad altri potenti.
Foto Ansa
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