Hollande vuole la patrimoniale tanto cara a Bersani e le aziende scappano dalla Francia
C’è chi si prepara a fuggire all’estero e chi si appresta a diminuire i salari di chi resta in Francia. Le ricette sono diverse, l’unica certezza è che le grandi aziende e i manager francesi reagiranno in qualche modo alla proposta del governo del neopresidente socialista Hollande, che sta per diventare legge, di tassare al 75% le rendite superiori al milione di euro. Difficile che Hollande cambi idea, visto che per raggiungere gli obiettivi di bilancio per il 2012, cioè arrivare a un deficit del 4,5%, dovrà tagliare fino a 10 miliardi. Nel 2013, invece, per arrivare a un deficit del 3%, dovrà tagliarne 33. E così fino al 2017, quando dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio.
La misura è quella che anche il centrosinistra sogna di approvare in Italia, ma secondo quanto riporta Le Figaro serve solo a far contrarre l’economia e a far scappare gli investitori. «Dopo settimane di negoziazioni, un manager importante che tempo fa era espatriato e che aveva deciso di tornare a Parigi, ha annullato l’acquisto di un grande appartamento» spiega un agente immobiliare parigino. «Ha deciso di andare ad abitare a Londra». David Cameron, premier inglese, non avrà bisogno di «stendere il tappeto rosso» a quelle aziende che vorranno andare a produrre nel Regno Unito, come aveva dichiarato a giugno, pronto ad accogliere i fuoriusciti dalla Francia, perché questi ci andranno anche senza tappeto.
Secondo il quotidiano francese, che riporta le parole di un diplomatico, la lista d’attesa del liceo Charles de Gaulle a Londra è «aumentata di 700 unità dal 6 maggio». Il nuovo direttore artistico di Saint Laurent, Hedi Slimane, nonostante lo studio creativo si trovi a Parigi, continuerà a vivere a Los Angeles, si è rifiutato di trasferirsi. «Non troverete più nessun manager o dirigente disposto a venire a Parigi» ha dichiarato il patron di un’azienda di lusso. «Quella del governo è una misura che frena l’attrattiva di Parigi per gli alti dirigenti».
Altre imprese che concentrano in Francia la loro produzione si sono lamentate perché i loro dirigenti hanno chiesto di espatriare. Se un dirigente, infatti, guadagna 3 milioni e mezzo di euro all’anno, si ritroverà con uno stipendio netto di 750 mila euro. Da qui la possibilità, considerata da molte imprese, di abbassare tutti gli stipendi a non più di un milione di euro per eludere la tassa. E quelle aziende che sono partecipate da gruppi non francesi? Conclude Le Figaro: hanno già chiesto in modo insistente di delocalizzare la produzione. Che in tempi di crisi, non è il massimo.
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