
Gettoni esauriti e avventura finita per la Atari, mamma di Pac-Man e Pong
Alla fine anche la Atari ha dovuto cedere alle ferree regole di mercato e ha dichiarato bancarotta. La storica società fondata nel 1972, specializzata nella creazione e distribuzione di giochi arcade, console a uso domestico e pc, ha ufficializzato il suo game over. Troppe le perdite registrate, che dal 1999 a oggi hanno portato l’azienda a un tracollo irrecuperabile. La Atari Inc. e tre società satellite hanno chiesto di staccarsi dalla casa madre francese, la Atari Sa., che sarebbe responsabile del fallimento della prestigiosa casa di videogiochi.
PONG. Quella, per intenderci, che ha creato, sviluppato e diffuso nei primi anni Settanta videogame come Pong e Asteroids, per i quali decine di ragazzini facevano la fila nei locai e nei bar. Ma la vera rivoluzione Atari la compì portando i videogame nella case grazie alla prima console, la mitica Atari 2600, lanciata nei 1977, due anni dopo l’abbandono del solerte dipendente Steve Jobs che, acquisite le competenze necessarie, aveva deciso di dar vita al suo estro e fondare una piccola società chiamata Apple.
PAC-MAN. Qualche anno più tardi, nel 1982 venne immesso sul mercato Pac-Man, vero cult videoludico, che non ebbe lo stesso successo mondiale di Pong, ma aumentò di certo il lustro e il prestigio dell’azienda. Il privo vetro tracollo, però, arrivò a causa di E.T. the Extra-Terrestrial, videogioco ispirato all’omonimo film di Spielberg, vero caso cinematografico dell’anno, che però deluse gli amatori a tal punto da spingere l’azienda a sbarazzarsi di milioni di cartucce, gettandole in una discarica del New Mexico. Questo evento scatenò la terribile crisi dei videogiochi del 1983, che portò la Warner, che nel frattempo aveva acquisito la società, a rimetterla sul mercato.
OVER. Da quel momento per la Atari è stato un lungo susseguirsi di cessazioni, fusioni, acquisizioni e tentativi di rilancio mai davvero riusciti. Oggi della vecchia e gloriosa azienda fondata nel 1992 non rimane che il nome, Atari Inc., che identifica in realtà solo la filiale americana di Atari Sa, la società francese responsabile del declino finale. La speranza per la casa di Pong e Pac-Man è quella di trovare nuovi acquirenti disposti, dopo la bancarotta, a rilanciarla sul mercato.
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