
Che ci frega degli sfoghi di papà Renzi?

Con quale diritto la Procura di Firenze ha depositato la lettera di Tiziano Renzi al figlio Matteo e con quale diritto i giornali ne hanno divulgato il contenuto? Nessuno. O meglio, siccome esiste sempre una scappatoia, la lettera – trovata nel computer di Tiziano, imputato per bancarotta insieme alla moglie – è stata considerata «un’attività di spedizione in corso o comunque avviata dal mittente mediante consegna di plico a terzi per il recapito» e quindi di fondamentale importanza per determinare le responsabilità dei genitori del leader di Italia viva.
Veniamo così a sapere cose di cui non ce ne frega nulla non solo a noi, ma nemmeno ai giudici e alla stampa. Perché non veniteci a raccontare che possano contare qualcosa, ai fini processuali, gli sfoghi di un padre nei confronti del figlio, i suoi giudizi sui suoi collaboratori, i consigli sulla strategia politica da adottare.
Tutti concentrati sul gossip
Però tutto aiuta a comprendere il “clima” (la parola magica usata dai ficcanaso per autogiustificarsi), anche se rilievi penali non ce ne sono. Però tutto aiuta a comprendere il “rapporto tra padre e figlio” su cui si esercita filosofeggiando Gabriele Romagnoli sulla Stampa, tirando in ballo la tragedia greca e quella shakespeariana – nientepopodimeno – e interpretazioni sociologiche e psicologiche da quattro soldi.
La lettera è datata 5 marzo 2017, ma ne veniamo a conoscenza ora. I giudici l’hanno messa agli atti per intero, e non solo nelle sue parti penalmente rilevanti. Il risultato, come notato dal Foglio, è che tutti gli organi di stampa si sono concentrati sul gossip trascurando le (possibili) notizie.
La vera notizia è la coincidenza
Pare, tra l’altro, che la missiva non sia nemmeno stata spedita e questo, se fosse vero, aggiungerebbe grottesco al grottesco: si considerano notizie dei pensieri messi per iscritto da un uomo che ha poi scelto di non condividerli con nessuno.
Quel che invece è certo è la tempistica. Cioè la coincidenza tra la divulgazione di una lettera di cinque anni fa e gli attacchi che, negli ultimi giorni, Matteo Renzi ha rivolto ai giudici della Procura. Che sia questa “coincidenza” la vera notizia?
Foto Ansa
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!