Calcioscommesse. Dopo aver letto le 212 pagine dell’ordinanza la conclusione dovrebbe essere un’altra: Gattuso è innocente

Di Emmanuele Michela
18 Dicembre 2013
Riceveva sms da Bazzani, ma non rispondeva mai. Gli "zingari" tirano in ballo il suo amico Pipieri, ma Ringhio non ha mai ricevuto soldi. Il suo coinvolgimento nelle indagini Last Bet appare fragile

Calcioscommesse, ma davvero c’è da credere che anche Gennaro Gattuso fosse parte della rete internazionale che combinava alcune partite di Serie A? Oppure il suo coinvolgimento pare soltanto un nome forte da spendere per demonizzare un grande campione e tenere vivo l’interesse sulle inchieste della Procura di Cremona? Si parla dei contatti tra lui e Francesco Bazzani, il cosiddetto Civ, uno dei quattro uomini arrestati ieri, gancio in Italia della cupola criminale con sede a Singapore. Le intercettazioni certificano anche rapporti dell’arrestato con Salvatore Pipieri, amico fraterno di Ringhio. Ma una lettura approfondita delle 212 carte dell’ordinanza getta più di un dubbio sulle reali responsabilità dell’ex centrocampista del Milan.

13 SMS, NESSUNO IN USCITA. Prima di tutto, i contatti. L’accusa del Gip parla di 13 interscambi telefonici tra Bazzani e Gattuso (di cui qualche giornale on-line ha avuto pure il garbo di pubblicare il numero di cellulare). Sono però solo sms, e nessuno di questi è partito dal telefono di Ringhio, che riceveva e basta. Non si parla di flussi di denaro sui conti dell’ex calciatore (verosimilmente, se uno vende una partita poi potrebbe voler incassare), non c’è testimonianza di incontri avvenuti tra l’ex rossonero e Bazzani, o i cosiddetti “zingari”. Sembra un po’ poco per combinare una partita, a maggior ragione se si confrontano questi contatti con quelli di altri calciatori coinvolti, che oltre a ricevere messaggi venivano pure chiamati, o a loro volta chiamavano Bazzani, Spadaro o gli altri del giro dei “bolognesi”.

IL RUOLO DI PIPIERI. Si dirà: ma Gattuso era amico di Pipieri, che era in contatto con Civ e, verosimilmente, poteva essere lui a coordinare le combine dei match dei rossoneri. In effetti, Pipieri era davvero in strettissimi rapporti con Ringhio: come dicono anche le carte dell’ordinanza, i due erano stati soci nell’avviamento dell’attività lanciata dal campione del mondo nel paese natale di Corigliano Calabro. Pipieri era anche figura arcinota a Milanello, dove era amico di tanti giocatori e membri dello staff milanista, pure di Carlo Ancelotti. Ma troppo labile rimane il passaggio «se Pipieri è parte della rete, allora anche Gattuso lo è»: i due sono amici, non per forza soci in affari sporchi.

IL “FRATELLO” DI RINGHIO. Anche perché tutta l’accusa verso Gattuso si regge solo su deduzioni. La prima, come detto, è il coinvolgimento dell’amico Pipieri nell’inchiesta cremonese, tirato in mezzo dalle parole di Perumal, cellula parte della rete e arrestato in Finlandia: quest’ultimo, parlando degli indagati Suljic e Lalic, braccio operativo degli “zingari”, parlava dei loro contatti con il “fratello” di Gattuso. Poiché Ringhio è figlio unico, il Gip ritiene credibile che come “fratello” s’intendesse l’amico fraterno, appunto Pipieri, come poi provato dai contatti tra questi e Civ. Nessuno di loro parla direttamente di Gattuso, nessuno dice che il giocatore sapeva, era d’accordo o si era opposto.

QUEL “SE REALE”. Ma ancor più clamoroso è il passo successivo dell’ordinanza, dove si tira in ballo una vecchia intercettazione ambientale tra Santoni, già indagato, e Maurinho, giocatore di calcio a 5. I due stanno parlando di Buffon e della sua passione per le scommesse: sono in macchina, e il tono è quello di una chiacchierata tra amici, e ad un certo punto salta fuori il nome del portiere della nazionale, che si gioca anche «100-200mila euro al mese». Poi proseguono: «eeeh, lui, Gattuso, Cannavaro… sono proprio malati». E sapete cosa dice l’ordinanza a commento di queste parole? «La conversazione, pur non implicando alcunché a carico del Gattuso sotto il profilo penale, lo individua come un accanito scommettitore, qualità che, se reale, condivide con la maggior parte dei calciatori coinvolti nella presente indagine». Insomma, non sono neppure certi di questa propensione dell’ex rossonero alle scommesse, e devono ancora provare «se è reale». Però intanto ieri hanno fatto deflagrare il nuovo filone d’indagini, sbattendo il suo nome su tutti i giornali e dandogli dello scommettitore.

@LeleMichela

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8 commenti

  1. Slowhand

    Io dico solo che questo magistrato indaga da tre anni -TRE ANNI- su questo clamoroso giro di scommesse, ha mandato in galera calciatori professionisti per essere (dopo…) sconfessato dal tribunale competente, ogni tanto si guadagna i titoloni rilasciando interviste che promettono sfracelli a destra e a manca, ma non è stato ancora capace di produrre UNA SOLA prova che confermi anche di striscio le sua accuse. Perfino la giustizia sportiva (ben più “elastica” nella necessità di provare le accuse) di fatto, con gli elementi messi a disposizione, non ha cavato un ragno dal buco. Chiacchiere, delazioni, pettegolezzi, accuse, tutto senza riscontro, manco fossimo in un bar sport da strapaese. Dopo tutto questo, il dubbio di trovarsi davanti all’ennesima bufala partorita da un PM in cerca di gloria, ti viene..

  2. Luca Rossi

    …ieri, girando su qualche radio, ho ascoltato poveri e miseri dj, radioconduttori, e ancora peggio, giornalisti, che hanno pensato bene di fare battute e umorismo vario su Gattuso e Brocchi, come se fossero colpevoli. Uno dei più gravi problemi del nostro paese, con gravissime conseguenze sull’economia (vedi ritrosia degli investitori esteri), è il sistema giudiziario, ed ecco il perché: invece di lavorare, i magistrati perdono tempo a cercare la ribalta, a indire conferenze stampa, a passare le indagini preliminari ai giornalisti. Se poi i giornalisti, che dovrebbero, se non per deontologia professionale almeno per decenza, leggersi qualche riga degli atti, sono i primi a sbattere il mostro in prima pagina senza uno straccio di prova…bè, siamo messi veramente male.
    P.S. Tali radioconduttori sportivi si definiscono esperti di calcio, evidentemente però non hanno mai giocato una vera partita di pallone: saprebbero molto bene come è difficile, modificare, da soli, l’andamento di una gara (a meno di clamorosi autogol al 90esimo minuto…che chiaramente non sono lontanamente presenti in questo filone di indagini, e anche nella prima calciopoli ce ne fu uno solo, e neanche al 90esimo).

    1. giovanni

      Mi sa che tu non hai mai giocato una partita di calcio! A volte basta un passaggio sbagliato, non rientrare a difendere, farsi espellere e far giocare la tua squadra in dieci per tutta la partita, e via dicendo. Comunque a sensazione credo che Gattuso non abbia fatto nulla di tutto questo.

    2. giovanni

      Durante un allenamento di una squadra di semiprofessionisti ho visto due calciatori fare gara a chi sbagliava il gol. Hanno fatto decine di tiri a porta vuota senza segnare un gol mancando di un nulla la porta.

  3. Darthleaf

    Vedasi la ridicola sentenza a condanna di Moggi. Sono magistrati da talk-show, ma putroppo molto pericolosi.

    1. jonny stecchino

      Di ridicolo è che Moggi non è andato neanche un giorno in carcere, e la juve gioca ancora in serie A.

      1. Edo

        Ridicolo è che solo la Juve abbia pagato finendo in B, quando tutti, non solo Moggi, lo facevano, solo che ti rode che nel giro di pochi anni siamo tornati più forti di prima.
        Ps. tu sei ancora convinto che Moggi abbia rinchiuso gli arbitri nello spogliatoio?

      2. Darthleaf

        Hai letto le deposizioni e le sentenze di Calciopoli? No, da come parli probabilmente solo la Gazzetta.

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