Benedetto XVI e i giovani: una bellissima storia di fede e amore

Di ANGELA AMBROGETTI
23 Agosto 2011
Il maltempo non ha impedito al Papa di festeggiare con i "suoi" giovani la Giornata mondiale della gioventù. Migliaia e migliaia di ragazzi si sono incontrati a Madrid e hanno accolto con entusiasmo Benedetto XVI al grido di "Questa è la gioventù del Papa". Una giornata scandita dalla gioia di un incontro che si rinnova ogni anno e porta con se momenti indimenticabili

La foto della Giornata mondiale della gioventù di Madrid 2011 è certamente quella di Benedetto XVI coperto dagli ombrelli che resta con i giovani durante la tempesta a Cuatro Vientos. E’ un simbolo. E’ l’immagine del Pastore che sta con il suo gregge nonostante tutto. Il Papa che forse più di altri ha saputo con calma e determinazione affrontare le tempeste che si sono scatenate sulla Barca di Pietro, a chi gli chiedeva se la sera della veglia voleva andare via per il maltempo ha risposto: «No, io rimango con i giovani!». Perché i giovani sono il futuro, perché un padre non lascia i suoi figli, perché anche il Papa è stato coinvolto dalla forza dei ragazzi della GMG.

 

E mentre il tuono e il vento facevano ammutolire gli altoparlanti e per qualche minuto sembrava che prendessero il sopravvento, il volto sereno e deciso di Benedetto XVI fermamente intenzionato a non lasciarsi sopraffare, ha dato la forza ai ragazzi di rimanere. Si sono messi in ginocchio con lui davanti all’Eucaristia e hanno vegliato. L’hanno atteso tutta la notte, perché lui era rimasto con loro. A chi sostiene che Benedetto non susciti emozione nei giovani e nella gente, basterebbe fare vedere le immagini dei tanti ragazzi e non che si sono affollati lungo le strade di Madrid solo per veder passare la papamobile. Quella “cascata di luce” che sono le GMG non solo non hanno subito un declino dopo la morte del loro inventore Giovanni Paolo II, ma al contrario hanno ricevuto un rinnovato impulso dal suo successore che le ha rese davvero eterne, proprio perché non legate solo a una persona, a un papa in particolare, ma al Papa in quanto successore di Pietro, chiunque esso sia. “Questa è la gioventù del Papa”, gridavano i ragazzi a Madrid.

Era sicuramente questo che intendeva il beato Giovanni Paolo II quando nel 1984 invitò i giovani a Roma per l’Anno Santo della Redenzione: far nascere un’onda di fede, entusiasmo, amore che non si sarebbe mai fermata, che sarebbe cresciuta intorno a Pietro, qualunque fosse il suo nome. E che Pietro avrebbe amato e sostenuto la gioventù con l’amore e la fedeltà di chi è “saldo nella fede”. Saldo perché radicato nell’Amore di Cristo, anche se debole nel corpo. Così i giovani hanno visto Benedetto XVI, che non “ha avuto paura davanti ai lupi”, è rimasto ad affrontare le tempeste che inevitabilmente si abbattono sulla Chiesa e sull’umanità. E domenica mattina, tornato il sole ha detto loro: «Ho pensato molto a voi in queste ore in cui non ci siamo visti. Spero che abbiate potuto dormire almeno un poco, nonostante l’inclemenza del tempo. Sono sicuro che all’alba di oggi avete levato gli occhi al cielo più di una volta e non solo gli occhi, ma anche il cuore, e questo vi avrà permesso di pregare. Dio sa ricavare il bene da tutto».

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