
Assume la pillola Ru486, ragazzina di 16 anni muore in Portogallo
E’ morta un’altra donna dopo aver assunto la pillola abortiva Ru486. E’ successo in Portogallo a una ragazzina di sedici anni che l’ha assunta insieme alla prostaglandina, una capsula che serve per provocare contrazioni alla donna ed espellere il feto morto. La ragazza era tornata in ospedale cinque giorni dopo l’aborto avvenuto a casa con i sintomi di un’infezione da Clostridium Sordelli, che le ha provocato uno shock settico. I medici hanno provato a salvarla, le hanno anche asportato l’utero, ma non c’è stato niente da fare. La ragazzina è morta dopo diciotto ore di sofferenze atroci.
I difensori dell’aborto “fai da te” non hanno più scuse. Per portare il farmaco in Europa avevano associato gli altri 10 decessi da infezione, avvenuti in America, a una sindrome riscontrabile solo negli Stati Uniti non legata alla Ru486. Davanti alla 32esima morte accertata, dopo l’assunzione della pillola abortiva, i media sono rimasti in silenzio. E chi parla di libertà di scelta della donna pure. A intervenire il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, che auspica che «quanti hanno propagandato l’idea di un aborto indolore e facile, cercando di allargare le maglie della 194, si ricredano e prendano in seria considerazione questo nuovo decesso documentato». In effetti è proprio quella legge il problema.
Nasceva per evitare l’aborto clandestino, per farlo però doveva legalizzarlo, minando l’indisponibilità della vita. Il suo esito non poteva quindi che essere quello di diventare diritto di scelta della donna e di fare i 6 milioni di aborti che ha prodotto. La chiamavano libertà le donne. Ma ora con l’introduzione della Ru486 insieme ai bambini muoiono anche loro. O subiscono sofferenze atroci ed emorragie nella solitudine più totale. Si voleva evitare l’aborto clandestino e si è arrivati a legalizzarlo. Anche in Italia, infatti, la pillola è stata adottata e alcune Regioni si rifiutano di somministrarla in regime ospedaliero, come invece richiedono le linee guida dello Stato. Inoltre rimane sempre l’escamotage delle dimissioni volontarie della donna. Si capisce che non può essere diversamente, dato che la funzione della Ru486 è proprio quella dell’aborto a domicilio e così falsamente detto indolore.
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