Questa vicenda mi è stata raccontata da un collega. Costui, un vecchio bastardo pure lui sul Sunset Boulevard, chiede alla Football Association un’intervista all’old friend Roy Hodgson, commissario tecnico dell’Inghilterra, nostra prima avversaria al Mondiale brasiliano. Gliela accordano, lui prende l’aereo, va a Londra, parla con il vecchio Roy, scrive subito l’articolo che esce l’indomani su uno dei più importanti giornali italiani. Passa una settimana e l’addetto stampa inglese gli manda una mail e gli chiede se, quando esce l’intervista, glielo fa sapere così acquistano il giornale.
Questa piccola operetta morale serve a sostenere il solito concetto: agli stranieri, di noi italiani frega una beneamata cippa. Ci considerano una propaggine del terzo mondo, a parte per gli Uffizi, la pummarola ’ngoppa e qualche scorcio paesaggistico. Il problema, però, non è questo, quanto che da noi, soprattutto nei media, siamo sempre lì a copiare, a sottolineare, a evidenziare cosa dicono, pensano, scrivono gli stranieri. Noi genuflessi, loro cippa. Non stanno lì a chiedersi sempre “Oddio cosa penseranno di noi?”. Per cui, malgrado tutti gli errori, le occasione perse, le promesse non mantenute, a me il vecchio Berlusca sta simpatico. È l’unico che li ha fatti incazzare veramente, i tedeschi, i francesi, gli inglesi, per anni con il Milan (una prece) e ancora adesso con le cazzate che spara.