
La storia di Abbie Dorn, madre allontanata dai figli perché disabile
Potrà vedere i suoi figli almeno per un’ora. Questa è la prima e non definitiva vittoria legale di una donna la cui unica colpa è di essere disabile. La notizia viene dagli Stati Uniti e rivela la battaglia legale fra la famiglia di Abbie Dorn, 34 anni e madre di tre gemelli, e l’ex marito.
Tutto è nato quando la signora Dorn, quattro anni fa, dando alla luce i tre bimbi, subì un danno celebrale. Da quel giorno il marito, Daniel Dorn, che ha avviato le pratiche di divorzio, ha deciso di condurre una battaglia perché la moglie non vedesse più i figli. Non solo il signor Dorn ha fatto scomparire ogni traccia della moglie, comprese le foto che la ritraevano, come se la malattia della madre fosse una colpa da nascondere ai piccoli.
Un giudice di Los Angeles, però, ha sentenziato che «Abbie può sorridere, può comunicare aprendo e chiudendo gli occhi e i bambini la possono toccare, vedere, possono instaurare un legame con lei e creare memorie che conservano per sempre». Per il magistrato Frederick C. Shaller le prove esaminate dicono dell’affetto dei bimbi per la madre e dell’influenza positiva della donna su di loro. In assenza del padre avrebbero anche cercato di appropriarsi delle foto della mamma in casa dei nonni per stringerle e vederle.
Perciò, secondo il giudice californiano, ora Daniel Dorn sarà obbligato non solo a esporre le foto di Debbie ma anche a portare i bimbi dalla mamma almeno per una settimana ogni estate e organizzare, data la lontananza fra le due residenze, almeno delle conferenze mensili via skype.
Anche se i nonni materni chiesero di partecipare all’educazione dei nipoti, a un anno dalla loro nascita il marito ne ottenne il pieno affidamento, cercando di tenerli lontano dai nonni e dalla donna. Quella di Los Angeles è una sentenza che ridà un minimo di giustizia a Debbie ma la parola finale spetta all’ultimo processo che avrà inizio tra pochi mesi. Ricordando le prime parole del marito di Debbie dopo l’incidente, «la amo ancora ma devo guardare avanti per il bene dei bambini», si spera che la crudeltà rivestita d’amore sia definitivamente smascherata.
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