Ieri sera Flore si è ritrovata con alcuni amici all’Arco della Pace di Milano, come tanti altri giovani, non per perdere tempo, ma per incidere sul tempo: sono i Guardiani o Veilleurs, le Sentinelle. In Francia hanno iniziato a radunarsi tutte le sere per manifestare contro la legge sulle nozze gay, ma nel tempo hanno scoperto che dovevano riscoprire “il buono in questo mondo”: la bellezza e la grandezza dell’uomo attraverso canti, preghiere e letture di Tolkien, Camus, Havel, Peguy, Saint-Exupéry.
CON LE NOSTRE CANDELE. Il cielo è cupo e incombe su Milano. Incombe sulle poche candele accese tra patatine, taralli, bevande e spartiti musicali. La lettura è arricchita dal delizioso accento francese di Flore, 24 anni, ottava di 10 figli, dalla Bretagna approdata in Università Cattolica per studiare Tito Livio.
Con Flore si sono trovati anche Laure appassionata di arte italiana, Grégoire studente Erasmus in Bocconi. E ancora una giovane coppia, amici, un bergamasco e qualche curioso. Non si conoscevano prima ma «l’ideale ci unisce».
«In Francia c’è un grande movimento e anche noi, lontani dalle grandi manifestazioni parigine, vogliamo dire che a Milano ci sono ragazzi e famiglie che si mobilitano. È vero, una mossa commuove e muove. Anche a Gerusalemme, sul Monte Bianco, in Madagascar, a Roma ci sono veilleurs e le nostre candele vogliono rischiarare le tenebre in cui si trova adesso la Francia. La Francia, patria dei Lumi, è nelle tenebre. Non capiamo perché questa insistenza e velocità nel fare questa legge: ci sono problemi più grandi come la crisi economica. Le famiglie non arrivano a fine mese, perché non iniziare ad aiutare loro?».
NOI NON MOLLIAMO. La polizia passa per chiedere informazioni e Flore sembra sollevata: «Grazie a Dio qui la polizia ti vuole innanzitutto proteggere: in Francia obbediscono agli ordini, ma spruzzano del gas tra i manifestanti, anche nei passeggini. Un padre di famiglia, direttore delle scuole cattoliche, è stato arrestato davanti ai propri figli durante una gita al parco a causa della maglietta della Manif. Per i gendarmi poteva innescare una disordini pubblici e violenze. A Parigi mi sembra che altre maglie abbia causato violenze, hai sentito degli scontri dei tifosi del PSG? Ma anche mia zia è stata portata via dalla polizia, mia zia capisci? Un’altra mia amica è stata tirata via per i capelli. Sono gli altri che incitano alla violenza. Ma “on ne lache rien”: noi non molliamo, continuiamo perché come diceva Gandhi: “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”».