Durante l’Angelus di oggi papa Francesco ha spiegato le letture di questa domenica, riflettendo in particolare sul passaggio in cui Gesù dice di non essere venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione. «Questo – ha sottolineato il Papa – significa che la fede non è una cosa decorativa», non è un «compromesso a tutti i costi», eppure fede e violenza «sono sempre incompatibili». «Gesù è la nostra pace, è riconciliazione! Ma questa pace non è neutralità, non è compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi». Al termine della preghiera il Papa ha chiesto una preghiera «per le vittime dell’affondamento del traghetto nelle Filippine e per le famiglie» e di continuare a pregare per la pace in Egitto.
LO SGUARDO SU GESU’. «Nella liturgia di oggi – ha detto il Papa – ascoltiamo queste parole della lettera gli Ebrei: “corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che da origine alla fede e la porta a compimento”. È una espressioen importante in questo anno della fede. Anche noi in questo anno teniamo lo sguardo fisso su Gesù, perché la fede che è il nostro sì alla relazione filiale con Dio viene da Lui, da Gesù. È lui l’unico mediatore di questa relazione tra Dio e il nostro padre che è nei cieli. Gesù è figlio e noi siamo figli in Lui.
LA PACE E LA SPADA. «Ma c’è anche una parola di Gesù che ci mette in crisi nella liturgia di questa domenica. Gesù dice: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico ma divisione». Questo significa che la fede non è una cosa decorativa, ornamentale, vivere la fede non è decorare la vita con un po’ di religione, come se fosse una torta decorata con la panna. No, la fede non è questo. La fede comporta scegliere Dio come criterio base della vita e Dio non è vuoto, non è neutro. Dio è sempre positivo, dio è amore e l’amore è positivo. Dopo che Gesù è venuto nel mondo non si può fare come se Dio non lo conoscessimo, come se fosse un ente astratto. No. Dio è misericordia, fedeltà, vita che si dona a tutti noi. Non è che Gesù voglia dividere gli uomini tra loro. Gesù è invece la nsotra pace, ma la sua pace non è la pace dei sepolcri, Gesù non porta neutralità, questa pace non è un compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù significa seguite il bene, la verità, la giustizia, anche quando comporta sacrificio. E questo può dividere. Ma non è gesù che divide. Lui pone il criterio: obbedire al proprio io o a Dio? In questo senso Gesù è segno di contraddizione. Questa parola non autorizza affatto l’uso della forza per diffondere la fede, la forza del cristiano è l’uso dell’amore. Fede e violenza sono incompatibili».