Madre Teresa, canonizzata ieri in una gremita piazza San Pietro, non è mai stata una donna da santino. La sua fede profonda, le sue azioni clamorose, il suo esempio luminoso hanno sempre diviso, fin dal principio, attirando e cambiando la vita a decine di migliaia di persone da una parte, scatenando odi e gelosie dall’altra. Il mondo, che pur l’ha sempre lodata per la sua attività caritatevole, non le ha mai perdonato il motivo per cui si chinava a ripulire corpi immondi dai vermi: lei non serviva l’uomo, ma Gesù. Per dirla con Giovanni Paolo II: «Era a Gesù stesso, nascosto sotto le vesti angoscianti dei più poveri tra i poveri, che era diretto il suo servizio».
«NON ERA SANTA». Così, in questi giorni, tra le centinaia di articoli che glorificano Madre Teresa, ne sono usciti altrettanti che la demonizzano. Le critiche sono sempre le stesse e sono state ben riassunte da MicroMega, che pochi giorni fa ha titolato così un articolo: “Madre Teresa NON era una santa”. L’ingerenza del giornale laicista negli affari della Chiesa mira a criticare la «beatificazione a tempo di record [arrivata] dal Vaticano» e la canonizzazione.
LE SEI ACCUSE. Viene riassunta la ricerca di Serge Larivie e Genevieve Chenard, che «hanno studiato più di 300 documenti», arrivando alle seguenti conclusioni: 1) I moribondi raccolti per le strade da Madre Teresa, e lì abbandonati dai loro stessi familiari, non venivano curati nel modo che la scienza moderna ritiene più adeguato. 2) Con tutti i soldi che riceveva, la santa avrebbe potuto aprire una clinica d’eccellenza, dove prestare le migliori cure, e invece non l’ha fatto. 3) Invece che aiutare economicamente le vittime dei disastri naturali che hanno colpito l’India, ha solo fornito «sostegno religioso», preferendo trasferire i fondi su conti segreti (quest’ultima accusa è preceduta dal verbo «pare che»). 4) Era amica dei dittatori di tutto il mondo. 5) Condannava l’aborto in modo «particolarmente dogmatico». 6) Approfittava degli ultimi momenti di vita dei poveri per battezzarli senza il loro consenso.
«NON SIAMO ASSISTENTI SOCIALI». Perché, dal New York Times al Washington Post, dalla Cnn al Daily Mail, fino a MicroMega, tutti ci tengono a ripetere le stesse identiche accuse, la stessa identica solfa? Per un motivo semplicissimo, che Madre Teresa una volta spiegò così: «Noi non siamo assistenti sociali, non siamo insegnanti, né infermiere, né dottori: noi siamo suore religiose. Noi serviamo Gesù nei poveri. La nostra vita non ha ragioni o motivazioni diverse da questa. E questo è proprio il punto che tante persone non capiscono».
LO SCANDALO. Il paradosso per cui servire Dio è il modo migliore per beneficiare l’uomo o che per esaltare l’uomo bisogna mettere al centro Dio, è per questi giornali insopportabile. Aiutare «i più poveri fra i poveri», e occuparsi di quelle persone che nessuno vuole neanche guardare, è considerato un bellissimo gesto umanitario, ma se lo si fa per servire Dio diventa uno scandalo. Madre Teresa ha scandalizzato il mondo e il mondo non gliel’ha perdonato, ricoprendola di accuse assurde. La carità va lodata finché nasce da uno sforzo volontaristico che esalti l’uomo, va condannata invece quando nasce dalla fede che esalta Dio.
L’INTERVISTA DI TERZANI. Madre Teresa ha sempre cercato di nascondersi, di mettersi in secondo piano, di non farsi vedere. Ma era impossibile. Addirittura scrisse: «Se mai diventerò una santa, sarò sempre assente dal Paradiso per accendere la luce di chi è nell’oscurità sulla Terra». Parole insopportabili per chi identifica la salvezza con il benessere materiale. Per quanto riguarda le accuse, così ben formulate e ragionate, si può rispondere con un racconto fatto da Madre Teresa a Tiziano Terzani: «Una volta mi capitò di prendere un uomo coperto di vermi — mi racconta —. Mi ci vollero delle ore per lavarlo e togliergli uno ad uno tutti i vermi dalla carne. Alla fine disse: “Son vissuto come un animale per le strade, ma ora muoio come un angelo” e morendo mi fece un bellissimo sorriso. Tutto qui. Questo è il nostro lavoro: amore in azione. Semplice».
P.S.: Uno dei più grandi accusatori di Madre Tersa, Christopher Hitchens, è stato chiamato a testimoniare durante il processo per la causa di beatificazione. Lì, come affermato a tempi.it dal postulatore della causa, Brian Kolodiejchuk, disse che «la sua antipatia per madre Teresa è nata quando, nella seconda parte della sua visita alle opere delle missionarie della Carità a Calcutta, caduto il discorso sulla questione dell’aborto lei gli disse che la soluzione per le donne che volevano abortire era che partorissero e dessero il figlio in adozione».