Non vorrei pensaste che il film “La vita è bella” sia divenuto per me un’ossessione uguale e contraria a quella che ha “invaso” il cuore del mio amico Ferrara, ma il fatto è che a margine della querelle si moltiplicano affermazioni e domande che offrono occasioni ghiotte ad un polemico come me. Ecco ad esempio una affermazione presa a caso tra le tante che si vanno accumulando nei faldoni dell’accusa: Benigni non dice la verità sulla Shoah, la sua descrizione è dolorosamente menzognera, ergo “Beautiful” non è un’opera d’arte e fa letteralmente schifo, giacché (udite, udite) l’arte è verità, e nulla si può costruire sulla menzogna… Questa è, a mio parere, una balla colossale degna del Ministero della Propaganda di una qualunque dittatura di colore a scelta o di un regime integralista islamico (o cattolico?). Direi di più, ha un che di “nazista” nei confronti di monsieur Picasso et ses demoiselles d’Avignon, di Escher, di Magritte, delle pance a cassetto e degli orologi molli di Dalì, tanto per citare i primi “bugiardi” che mi vengono in mente… Se il film del Bob nazionale non sarà un capolavoro dipenderà, semmai, da ragioni filmiche e da null’altro. Perché in Arte si ha diritto di mentire davanti all’evidenza, o meglio ancora di scomporre la Verità in tante piccole verità relative (Pirandello) e si possono sostenere le tesi eticamente più aberranti (De Sade, Céline), insomma si è liberi, che piaccia o no. Una domanda angosciosa, adesso. Una anziana superstite dei campi si meraviglia che ai nipotini il film sia piaciuto e si domanda, angosciosamente: possibile che tutto passi, anche la memoria storica di tali crimini? Possibilissimo, cara signora, poichè all’uomo è stata data la grazia dell’oblio. Solo Cristo ha potuto prendere su di sé tutto il male del mondo. Noi non ce l’avremmo mai fatta e perciò dimentichiamo. Anche le tragedie di questo secolo, così vive per noi, diventeranno Storia, ed oggi nessuno più rabbrividisce al pensiero di Tamerlano e di Gengis Khan, e neanche i morti delle trincee della 15/18 ci smuovono più di tanto. Troppo presto anche la Shoah sarà raccontata in due righe di testo per le scuole superiori… Orrenda previsione, questa mia. Ma garantita.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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