Un paio di forbici tatuate e lo sconto a vita è assicurato

Di Paola D'Antuono
08 Febbraio 2012
Fa discutere l'iniziativa del marchio di abbigliamento americano Ecko, che ha offerto ai suoi clienti la possibilità di usufruire di uno sconto del 20% a vita in cambio di un tatuaggio con il loro logo. Richiesta strampalata dall'esito incredibile

Cosa non si fa in tempi di crisi per assicurarsi uno sconto del 20%, specie se a vita. Un’iniziativa di marketing pensata proprio bene quella della società Ecko Enterprises, proprietaria di alcuni marchi d’abbigliamento urban molto amati dai giovani americani che, per fidelizzare i suoi clienti, ha pensato bene di evitare la banalità di una card qualunque e di invitare gli avventori dei suoi Ecko stores di Stati Uniti e a Portorico, a tatuarsi uno dei loro loghi sulla pelle. Un marchio indelebile, in qualsiasi punto del corpo, grande o piccolo, colorato o nero, visibile o nascosto, l’importante è che sia per sempre. Un’iniziativa – denominata – Branded for Life – destinata a fallire? A giudicare dalle foto sul sito Ecko la bizzarra operazione di marketing sembra aver riscosso un successo a dir poco inaspettato. Sono già decine e decine le foto dei clienti che fieramente mostrano il loro nuovo tatuaggio con uno dei loghi della catena d’abbigliamento. Due i soggetti tra cui scegliere, un rinoceronte o un paio di inquietanti forbici: il cliente ha la possibilità di scaricare l’immagine dal sito, stamparla e portarla al proprio tatuatore di fiducia, così da essere certo che il risultato sia il più simile possibile all’originale.

Nella maggior parte dei casi il tatuaggio ha delle dimensioni spropositate ed è posizionato in bella vista, ulteriore prova, se ancora ce ne fosse bisogno, della passione spropositata degli americani per i tattoo. Alla cassa degli Ecko Stores sarà sufficiente mostrare il logo tatuato sulla pelle per vedersi applicare subito il tanto desiderato sconto del 20%. Va da se che lo spogliarello dovrà avvenire per ogni acquisto perché in caso di rimozione del rinoceronte lo sconto – ahinoi – non sarà più corrisposto. Ma la vera domanda è una: chissà se i clienti hanno colto la natura reale dell’operazione. Sanno di essere diventati, a loro spese, testimonial viventi di un marchio che ora usufruirà di una pubblicità gratuita perenne, probabilmente più longeva del marchio stesso? Chissà se in Italia qualcuno sarebbe disposto a tatuarsi una gigantesca S per di avere uno sconto al supermercato.
Twitter: @paoladant

 

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